Nuova scoperta al Lago Piediluco: trovati utensili dell’età del bronzo

TERNI – Una sorprendente scoperta archeologica è stata rinvenuta nei pressi del Lago di Piediluco. Studiosi dell’ università La Sapienza di Roma sotto la direzione dell’archeologo Carlo Virili, hanno trovato in una zona non lontana dalla provincia di Rieti, vicino a Colli sul Velino, nel “braccio” di Cornelio un vero tesoro composto da vasellame, perle d’ambra, fibule, vetro, asce e coltelli. In questa area è venuta a galla una serie di antichi residui di palafitte sommerse dal terreno che risalgono all’età del bronzo. Mura di case realizzate da un miscuglio di fango e cannuccia, prime abitazioni degli uomini lacustri. «Prima di cominciare la campagna di ricerca – precisa l’archeologo Virili – abbiamo sondato il terreno superficiale e poco sotto abbiamo trovato quello che non ci aspettavamo: utensili usati nella pratica quotidiana, cocci di vasi di un bellezza unica e tante altre piccole cose ancora da catalogare». E chiaramente ora si vuole andare fino in fondo e si continuerà a scavare alla ricerca di altre testimonianze. L’archeologo ha già immaginato la creazione di un museo in mezzo alla natura, che rappresenterebbe una potente attrattiva turistica. Ma tale ipotesi sembra scontarsi con l’amministrazione di Terni, che contrariamente all’entusiasmo manifestato dal Comune di Rieti, pienamente convinta di portare a compimento questo progetto, sembra ancora poco propensa a questa idea, come se considerasse l’archeologia un settore solo per addetti ai lavori non riuscendo a capire invece l’importanza che rivestirebbe sia per il territorio che per il turismo. «Siamo convinti – conclude Carlo Virili – che tutta l’area della Bandita (antico nome del posto) riserva ancora tante cose da scoprire». Le campagne di scavo costano, ma il loro investimento avrà il suo ritorno nel tempo e non solo in fatto di promozione turistica. E dopo le scoperte di case costruite con fango e cannuccia trovate presso il centro Paolo D’Aloja, in occasione della realizzazione della sede di canottaggio del Circolo lavoratori Terni, la convinzione era che il Comune investisse ulteriori risorse per ultimare gli scavi e compiere pure una bonifica dell’intera area che nasconde ancora tanti misteri, che andrebbero svelati e fatti conoscere su vasta scala sia a tutti gli interessati che ai curiosi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.