Perugia, degrado in via Sicilia e Fontivegge

PERUGIA – A chi  il primo settembre ha percorso via Sicilia verso le 19 a Perugia, è apparsa una new entry nella classifica delle nefandezze che caratterizzano l’uso scorretto di questa parte della città. In prossimità della stazione ecologica al centro della via, a ridosso del vituperato sottopassaggio pedonale che dovrebbe mettere in relazione le due parti di citta separate dal parco ferroviario della stazione di Fontivegge, qualcuno ha depositato in perfetta modalità discarica, molti materassi, materiali di varia natura, oltre ad una messe di serramenti, il tutto probabilmente proveniente da qualche appartamento della zona.

A parte la figurazione che sembrava un’istallazione di un qualche artista dell’arte povera, molti degli oggetti invadevano la corsia di marcia, una delle più trafficate della città, ed altri in equilibrio incerto rischiavano di scivolare pericolosamente sempre nella corsia, c’è voluta la mia buona volontà di fermarmi e spostare a mani nude quello che si poteva di questa robaccia e scongiurare che questi oggetti non cadessero addosso a qualcuno, magari qualche ragazzo che percorreva la via in scooter mentre stava rientrando a casa.

Questa è l’ennesima occasione per riflettere sui temi caldi che interessano il quartiere, infatti l’operazione di “scarico”, che sicuramente ha richiesto molti minuti, è avvenuta sotto l’occhio vigile delle telecamere che dovrebbero garantire quella sicurezza tanto sospirata, oltre naturalmente agli occhi di tutti coloro che transitavano in auto o a piedi lungo via Sicilia. In questi casi i più maliziosi accusano sempre l’amministrazione o le autorità pubbliche, va detto che l’impegno che viene profuso dalla nuova giunta è sicuramente apprezzabile tanto per la disponibilità all’ascolto quanto per le operazioni messe in campo, così come le forze dell’ordine, che contingentate nelle forze e nell’operatività da leggi sempre più a favore di chi trasgredisce, fanno il possibile.

Qui ad essere sotto accusa è l’assenza del più elementare senso civico, oggi merce sempre più rara.
Se si vorrà salvare e riqualificare questa parte di città con i progetti messi in campo o che si vorrà sviluppare, occorrerà tenere a mente il principio basilare dello sviluppo sostenibile formulato nel lontano 1987 dalla commissione Bruntland “non può esserci alcun sviluppo in un ambiente degradato”, d’altra parte la stessa nozione di “salute” data dalla organizzazione mondiale della sanità è intesa non come assenza di patologie e d’infermità o di malattia, ma come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale garantito dalla qualità dell’ambiente in cui si vive.

Non dimentichiamo che la città siamo noi, solo attraverso il più alto senso di rispetto degli altri, e quindi di noi stessi, potremmo costruire qualcosa di intelligente.

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