Perugia, gli iscritti dell’Università delle Tre età in visita a Palazzo Cesaroni

PERUGIA – Sono stati oltre cinquanta gli iscritti dell’Università delle Tre Età di Perugia che questa mattina hanno visitato Palazzo Donini, seguendo una lezione “speciale” sulla storia e sul valore culturale, architettonico e artistico del settecentesco edificio sede della Presidenza della Giunta regionale dell’Umbria. Un’apertura straordinaria, la prima in programma nel 2018, con cui sono proseguite le iniziative promosse dalla Presidenza della Regione che, aprendo le porte a visite guidate su prenotazione come già avvenuto nel dicembre 2014 e alla fine dello scorso anno, vuol offrire la possibilità di condividere la bellezza dello storico palazzo e del suo patrimonio pittorico.

La Presidenza della Giunta regionale ha accolto la richiesta della presidente dell’Università delle Tre Età di Perugia, Rina Pesaresi De Angelis, e del direttore generale dei corsi e delle attività culturali, Gustavo Cuccini, presidente dell’Associazione nazionale Università delle Tre Età. La visita a Palazzo Donini è stata così inserita nell’ambito della programmazione didattica dell’Unitre di Perugia, che prevede di sabato, ogni quindici giorni, una “passeggiata” alla scoperta del capoluogo umbro e dei suoi tesori, con puntate anche fuori regione.

A guidare gli appassionati di arte e storia iscritti all’Unitre   nel percorso tra le sale solitamente non accessibili poiché ospitano gli uffici della Presidenza, insieme alla coordinatrice dei corsi, Elvira Carrese, è stata la docente del corso di Storia dell’Umbria, Vita Funicelli. La visita, in due gruppi, è cominciata al piano terra, dalla Sala Fiume che ospita il ciclo di dieci grandi tele dell’artista siciliano Salvatore Fiume, realizzate nel 1949 su commissione dell’industriale Bruno Buitoni, che raccontano “Le avventure, le sventure e le glorie dell’antica Perugia” e che sono state donate alla Regione, per proseguire poi nelle quattordici sale del Piano nobile, con spiegazioni e curiosità sulla storia del Palazzo e della famiglia Donini che lo fece costruire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.