Perugia, il giorno più bello per Gemma Zaganelli e Salvatore Romano

PERUGIA – Ha lasciato lo sposo con il fiato sospeso per quasi mezz’ora. Fino alle 11.29, quando, a bordo di una Porsche, Gemma Zaganelli è arrivata a San Pietro per dire sì a Salvatore Romano, ingegnere, gloria del tennis ternano. Un amore a prima vista, scoccato un anno fa, e ora suggellato con una cerimonia raccolta e piena di commozione, nella basilica di Perugia addobbata con alzate e festoni di fiori e frutta, di ispirazione rinascimentale, e grandi cespugli di melograni e melecotogne all’ingresso.

Un omaggio alla natura, il tocco raffinato della mamma della sposa, Teresa Severini, assessore alla Cultura, che ha curato la “coreografia” di tutto l’evento. Una cerimonia molto privata, con gran presenza di giovani, oltre ai parenti e agli amici più stretti. Non sono mancati nomi di spicco del mondo dell’economia, dell’enogastronomia e non solo (in lista Giuseppe De Rita, l’ammiraglio Gianluca Assettati, l’ingegnere Garbagnati, proprietario della multinazionale Regina Group, Philip Stefani, italo-americano, uno dei più grossi ristoratori americani a Chicago, Massimo Massella, avvocato generale dello Stato, il sindaco Andrea Romizi e consorte, il rettore dell’Università, Franco Moriconi, Nicoletta Spagnoli).

Gli sposi hanno salutato gli invitati al ristorante Le tre vaselle, a Torgiano. Menù finger food a base di prodotti tipici, servito all’aperto, tra centro tavola di uva e melograni. Il tutto innaffiato di vini, ovviamente, Lungarotti (Brut Millesimato e Brut Rosé con gli aperitivi, Torre di Giano “vigna il pino”, Rubesco riserva “vigna Monticchio”, Vin Santo e Moscato). Immancabile l’antico sigaro Toscano (molto apprezzato dal papà di Gemma, l’avvocato Corrado Zaganelli). E tanta musica, soprattutto swing. Una grande festa, prima di partire per Giappone e Thailandia, il primo grande viaggio di un percorso di vita insieme.

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