Perugia, il M5S chiede l’attivazione della Commissione Controllo e garanzia sul bando per l’Ufficio stampa

PERUGIA – Un bando che sbarra la strada a molti giornalisti. E’ questa la denuncia del Movimento 5 Stelle di Perugia che, sulle procedure per l’assegnazione dei servizi di ufficio stampa, chiedono l’attivazione della Commissione Controllo e Garanzia.  “Il Comune di Perugia – spiega la consigliera Cristina Rosetti –  ha pubblicato un bando per appaltare i servizi di ufficio stampa, per 2 giornalisti, per i servizi essenziali ed un terzo per eventuali servizi opzionali: durata di  12 mesi, per un importo stimato dell’appalto pari ad e 200.000,00 oltre iva, per complessivi € 244.000″. La  capogruppo del M5S a Palazzo dei Priori Cristina Rosetti rileva come di fatto venga impedito a molti giornalisti, giovani e meno giovani, di poter partecipare a causa di uno sbarramento dovuto alla richiesta di requisiti essenziali molto specifici. Solo formalmente si dà la possibilità a singoli professionisti di partecipare autonomamente, mentre effettivamente il bando richiede la partecipazione di un gruppo, ben strutturato, che sia in grado di garantire al Comune i servizi richiesti”.

E’ necessario infatti aver maturato un’esperienza di almeno un anno nel settore, nel triennio antecedente il bando, con un guadagno non inferiore a 50.000 euro, di fatto escludono dalla partecipazione molti giovani professionisti. “Altro punto di elevata criticità – dice la Rosetti – è legato agli ampi margini  di discrezionalità che l’Amministrazione si è riservata nella individuazione dei punteggi: relativamente alla relazione tecnica e all’organizzazione del lavoro, e ripartizione dei compiti tra i professionisti. Ma né nel Bando né nel disciplinare si specifica quale criterio oggettivo verrà applicato nell’assegnazione del punteggio.  Inoltre, il bando non è stato adeguatamente pubblicizzato, poiché il solo inserimento nel portale del Comune non è conforme alle esigenze di trasparenza e pubblicità di una procedura pubblica, che richiede invece l’inerimento in Gazzetta ufficiale”.

Il M5S parla di profilo di illegittimità anche per la “commistione tra requisiti soggettivi di ammissione e criteri oggettivi di valutazione. Al riguardo, il disciplinare di gara sottopone a valutazione l’offerta tecnica sotto il profilo dei “Servizi e competenze del gruppo”, attribuendo un massimo di n. 25 punti agli “incarichi e servizi ulteriori oltre quelli previsti per l’accesso e riferiti all’ultimo triennio, con particolare riguardo al servizio prestato presso enti locali e regioni”. Secondo la maggioritaria giurisprudenza amministrativa, “l’esperienza pregressa” rientra tra i requisiti soggettivi di ammissione alla gara, ciò in quanto riflette le caratteristiche astratte dell’organizzazione imprenditoriale e non può essere elevata a elemento di valutazione della qualità dell’offerta tecnica e dell’organizzazione dell’imprenditore, espressivi della capacità dell’operatore economico di eseguire quel determinato contratto. Secondo la tradizionale distinzione, i requisiti soggettivi (tra cui appunto la pregressa esperienza), espressivi della generale capacità dell’imprenditore di eseguire contratti, non possono essere suscettibili di assegnazione di punteggio tecnico ma devono operare unicamente in sede di selezione dei concorrenti, come criteri di ammissione. Di qui l’illegittimità della previsione del disciplinare di gara che attribuisce un punteggio alla pregressa esperienza maturata presso regioni, enti locali o privati. La richiesta di attivazione della commissione controllo e garanzia ha la finalità di verificare la legittimità della procedura seguita e l’accertamento della eventuale responsabilità amministrativa dei funzionari e dei Dirigenti degli uffici coinvolti”.

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