Perugia, la Lega attacca: “Troppi ex politici nelle strutture regionali”

PERUGIA – “I soggetti che hanno già svolto politica attiva devono essere esclusi dai ruoli apicali delle strutture e delle agenzie regionali”. A chiederlo sono i consiglieri della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio mancini, che annunciano una interrogazione per la presidente Catiuscia Marini.

“La crisi istituzionale in cui la Marini ha gettato l’Umbria con le nomine “politiche” dei direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere e quella relativa alla Direzione Regionale della Sanità Umbra, è la riprova di un’arroganza con la quale il Pd considera di sua esclusiva proprietà le strutture e le agenzie che fanno capo alla
Regione”, spiegano i consiglieri del Carroccio.

“Quanto accaduto per le nomine Asl – sostengono – conferma un annoso e diffuso costume che ha caratterizzato l’operato della sinistra e del Pd, non solo nella Sanità, come dimostrano le ripetute nomine di esponenti politici in ruoli tecnici di primaria importanza: l’ex sindaco di Orvieto Stefano Cimicchi nominato amministratore dell’’Agenzia di Promozione Turistica dell’’Umbria (dopo la mancata elezione in Regione), l’ex onorevole Mauro Agostini quale direttore regionale di Sviluppumbria. Per questo la Lega Nord Umbria ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere direttamente alla
presidente Marini se ritiene normale e politicamente opportuno che incarichi di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo della nostra Regione, come quello di direttore di Sviluppumbria, ricoperto dall’ex parlamentare Pd Mauro Agostini, continuino a rimanere appannaggio di soggetti che hanno ricoperto incarichi politico-istituzionali”.

“Abbiamo chiesto alla Marini – proseguono – se non ritenga giusto e
doveroso procedere ad una seria, rigorosa e puntuale disamina della
situazione in essere in tutte le strutture direttamente o indirettamente
riconducibili alla Regione, affinché tutti gli incarichi siano affidati
sulla base di selezioni pubbliche che escludano soggetti che hanno svolto politica attiva (anche a favore degli stessi soggetti che li nominano) e che, magari, oltre al lauto stipendio, percepiscono anche una altrettanto lauta pensione da Parlamentare come nel caso di Agostini”.

“Siamo consapevoli – concludono – che si tratta un comportamento
legalmente consentito, ma ci appare comunque profondamente arbitrario, ingiusto e prevaricante, soprattutto per quanti, a parità di condizione, si vedono scavalcati per motivi che nulla hanno a che fare con la preparazione e la professionalità”.

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