Perugia, l’Afas chiude con un utile di quasi 300mila euro
PERUGIA – Le farmacie comunali chiudono in positivo, con un utile di 273.929 euro. Lo dice il bilancio di esercizio di Afas, approvato dalla giunta di Palazzo dei Priori dopo l’illustrazione dell’assessore Cristina Bertinelli. Il bilancio 2015 delle Farmacie comunali, comprensivo anche della gestione delle due strutture di San Feliciano (Magione) e Città delle Pieve, chiude con un utile pari a 273.929,51 euro, in crescita rispetto agli anni precedenti (nel 2014 era pari a 154mila euro circa, nel 2013 a 126mila euro circa). Dei 273 mila euro di attivo, 215 mila riguardano la gestione propria (+33% rispetto al 2014), mentre 10mila sono riferiti alla farmacia di San Feliciano (Comune di Magione) e 48mila alla farmacia di Città della Pieve.
Il risultato della gestione propria è dovuto, principalmente, all’incremento del valore della produzione (+130mila rispetto al 2014), determinato a sua volta dall’aumento del fatturato. Il risultato economico è frutto non solo dell’ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse (sia umane che finanziarie), ma anche di una nuova visione e gestione manageriale dell’Azienda, iniziata già nel 2013. “Non si è trattato solo di un semplice “restyling” aziendale – fanno sapere dalla giunta – ma dell’inizio di un’innovativa visione culturale del servizio farmacia volta a rendere l’Afas maggiormente competitiva nei confronti del privato e promotrice del ruolo di farmacia territoriale o di comunità, e dunque di “farmacia dei servizi”, nello spirito della sfida lanciata dal D.Lgs. n. 153/2009 e dal D.M. 16/12/2010. Una nuova farmacia che specializza sempre più i suoi operatori, che collabora strettamente con le strutture del servizio sanitario, che abbatte le distanza tra il cittadino e i professionisti ed esperti della salute. Una farmacia che non trascura l’aspetto sociale prendendosi cura delle fasce più deboli e vulnerabili mediante un paniere di prodotti a prezzo calmierato ed iniziative di grande impatto. Tutto questo nonostante il perdurare del problema collegato alla crisi del settore farmaceutico”.
Prosegue l’analisi e revisione di tutti i centri di costo, partendo dalle voci più semplici (contratti delle utenze) fino ad arrivare ai contratti di affitto, ai rapporti con le aziende fornitrici. “Un’attenta ed oculata gestione del personale, infine, ha consentito di contenere la percentuale di incidenza della spesa di riferimento sotto il limite del 20% (nel 2015 si attesta sul 19,8%), come da indirizzo formulato dal Consiglio comunale con delibera 71 del 2015”.