Perugia, l’associazione “Città di tutti” boccia le politiche per il centro storico di Romizi

PERUGIA – L’associazione “Città di tutti”, di Renzo Massarelli, interviene e boccia le misure per il centro storico dell’amministrazione Romizi. “Sulla improvvida politica del comune di Perugia in merito alla sosta, al traffico e alla vivibilità del centro storico non c’è nessuna guerra tra residenti e commercianti. Si tratta di una deformazione della realtà, di una specie di caricatura che viene diffusa per confondere i contorni delle questioni reali in discussione in questi giorni. Le misure annunciate non sono state decise ne’ dagli abitanti del centro ne’ da quelli della città nuova ne’ dai commercianti, molti dei quali, tra l’altro, non condividono questo modo di amministrare fatto di mance e concessioni tra gruppi molto ristretti e autoreferenziali”.

“Occorre invece che la città torni a occuparsi dei problemi reali secondo percorsi trasparenti e partecipati – dicono  – L’associazione “La Città di tutti” che si è riunita per definire le iniziative che si riterrà utile intraprendere per far chiarezza e favorire la partecipazione e l’informazione tra i cittadini nel ventesimo anniversario, tra l’altro, della sua fondazione avvenuta davanti al notaio il 20 aprile 1997, ritiene essenziale l’apertura di un largo confronto tra tutti coloro che si vogliono impegnare per la crescita sociale e culturale della città e del suo centro storico. Per questo si ritiene molto significativa, in questi giorni, l’adesione all’Associazione di nuovi volontari.

“La città di tutti” ritiene sbagliate e dannose le misure adottate da questa amministrazione in materia di traffico e di sosta nel centro storico e, soprattutto, assolutamente incoerenti e lontane dai veri problemi che affliggono da molti anni la parte antica ed anche quella contemporanea della città. Togliere trenta posti di sosta ai residenti in Piazza Italia, con una decisione incomprensibilmente punitiva per trasferii in via Baldo, un vicolo di pochi metri che andrebbe semmai salvaguardato e liberato dalle auto, non cambierà il destino del centro storico e nemmeno la condizione di difficoltà del commercio così come non renderà peggiori le condizioni già molto difficili di chi ha scelto di mantenere la propria residenza in un luogo dove non si mettono più in campo politiche di tutela e di salvaguardia della delicata struttura urbana e della sua identità smarrita. Per quel che è possibile, l’Associazione si opporrà con ogni mezzo all’avanzare del degrado e del non governo dei complessi meccanismi che determinano vivibilità e democrazia secondo la tradizione millenaria di una città come Perugia, alla trasformazione, in pratica, della parte antica della città in una specie di Disneyland, in uno spurio mercato all’aperto per il consumo frettoloso di persone che non vivono la città ma la occupano nella più completa anarchia nelle ore notturne. E’ davvero sorprendente che un assessore non certo di lunga esperienza come Francesco Calabrese consideri i residenti un ostacolo e un impaccio per la città e li voglia in qualche modo cacciare dal centro. Cosa succede nella maggioranza che governa questa città? Chiederselo non è più un esercizio retorico ma una necessità civica. Entro il mese di aprile verrà convocata una assemblea con altre associazioni e cittadini interessati alla sorte della città per discutere e nominare poi un coordinamento che avrà il compito di far crescere un movimento largo e pluralista e promuovere le necessarie iniziative”.

 

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