Perugia, Mencaroni e Pietrelli si dimettono dalla commissione toponomastica: “Scelte solo della maggioranza”

PERUGIA – Si sono dimessi i componenti di minoranza della commissione comunale per la toponomastica cittadina del comune di Perugia. Dopo le dimissioni i consiglieri Diego Mencaroni (Pd) e Michele Pietrelli (M5S) si sono presentati in conferenza stampa per spiegare le motivazioni della loro scelta. Aprendo l’incontro Michele Pietrelli ha ricordato che recentemente il consigliere Camicia ha presentato una proposta di delibera per apportare alcune modifiche al vigente regolamento per la toponomastica cittadina. La cosa grave – ha affermato il rappresentante del M5S- è che l’intera maggioranza ha deliberato, tra le altre cose, una modifica in base alla quale è stato sancito che i cinque membri esterni della Commissione verranno da ora in avanti “relegati” a soli consulenti senza diritto di voto.

“Ciò vuol dire che tutte le intitolazioni da adesso in poi saranno appannaggio dei componenti della commissione appartenenti alla maggioranza di governo. Come componente del M5S questa è stata per me la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché è la conferma del fatto che la maggioranza sta progressivamente annullando ogni spazio di partecipazione alla cittadinanza”. E’ particolarmente emblematico – ha precisato Pietrelli – che ciò avvenga con il benestare dell’assessore Wagué, delegato dal sindaco per presiedere la commissione, ma soprattutto con delega proprio alla partecipazione.  “Le scelte della toponomastica non possono essere meramente di tipo politico, ma dovrebbero essere motivate da ragioni storiche, culturali e sociali effettuate sulla base di studi precisi. Ora il timore fondato è che da qui in avanti nessuna intitolazione potrà più essere condivisa e che tutto venga deciso da pochi. Insomma c’è grande amarezza perché la città avrebbe bisogno di tutt’altro; per questo non saremo presenti in Commissione fin dalla prossima seduta e siamo curiosi di verificare cosa intenderanno fare i membri esterni, ormai privati delle loro prerogative”.

Il capogruppo Pd Mencaroni ha parlato di un vero e proprio insulto alla città, alla cultura, all’onore ed alla storia di Perugia. I membri esterni, infatti, erano coloro che tutelavano questi valori, portando in seno alla commissione un elemento culturale fondamentale, ma altresì garantendo un ruolo super partes che dava all’organismo un certo equilibrio. “Ora non sarà più così perché la commissione diventerà un organismo esclusivamente politico. E questo stona con le caratteristiche della commissione stessa: i toponimi, va ricordato, restano per sempre e non possono essere scelti sulla base di momentanee posizioni politiche”. Secondo Mencaroni, infatti, le scelte dovrebbero essere prettamente tecniche e l’organismo, di conseguenza, composto solo da esperti. Esattamente l’opposto di quanto avviene oggi.

Insomma ritiene Mencaroni che i toponimi dovrebbero essere dedicati a cittadini illustri che hanno onorato la città con la loro attività; magari persone suggerite dagli stessi cittadini. Il capogruppo Pd ha ricordato che la proposta di Camicia di modificare il regolamento è stata motivata da una bocciatura di una sua richiesta in commissione; una bocciatura meramente tecnica. “La politica non può avere un ruolo assoluto in questa partita; finora, non a caso, si era lavorato bene, trovando in seno alla commissione un gusto equilibrio grazie proprio alla presenza dei membri esterni. Trovo strano, in particolare, che la proposta di Camicia sia stata avallata da tutta la maggioranza, compresi i membri di giunta e del consiglio espressione della società civile. Il loro atteggiamento, di fatto, contraddice la loro impostazione di fondo. “La sensazione è che il sindaco o non sa gestire la sua maggioranza o ha deciso di sacrificare alcuni aspetti per tenerla unita a tutti i costi. In questa vicenda, in cui Romizi aveva garantito che nessuna modifica sarebbe intervenuta nel regolamento sulla toponomastica, si è avuta la conferma che il primo cittadino non è rappresentante di tutti, ma solo di pochi; un sindaco, cioè, schiavo di pochi partiti e capace solo di fare passerella”.

Pietrelli ha ulteriormente argomentato che la commissione toponomastica, dopo le modifiche introdotte, avrà una composizione anomala rispetto a quanto avviene in altri Comuni italiani, a conferma del fatto che a Perugia è mancato il buon senso. Chiudendo l’incontro Mencaroni ha confermato che le dimissioni sue e di Pietrelli non sono solamente di carattere personale, ma rappresentano idealmente quelle dell’intera opposizione. Quest’ultima è compatta e non parteciperà più alla sedute della Toponomastica finché la situazione preesistente non verrà ripristinata. All’uopo gli istanti hanno preannunciato l’intenzione di presentare un odg che va in tal senso.

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