Regione, presentato l’Atlante sui micromammiferi dell’Umbria

Ci sono mammiferi di dimensioni più piccole di quelle di una farfalla, altri molto rari e a rischio di estinzione, altri ancora che non erano finora mai stati individuati in Umbria: l’“Atlante degli Erinaceomorfi, Soricomorfi e piccoli Roditori dell’Umbria”, realizzato con il contributo e la collaborazione della Regione Umbria, svela il mondo dei micromammiferi che vivono nei boschi e nelle campagne umbre. Il volume, frutto dello studio condotto dalla naturalista Angela Gaggi e dal tecnico tassidermista Andrea Maria Paci con il coordinamento dell’Osservatorio Faunistico Regionale, è stato presentato questo pomeriggio nel corso di un incontro nella Galleria di Storia naturale dell’Università degli studi di Perugia, a Casalina di Deruta.

“La Regione Umbria – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini – si pone ancora una volta all’avanguardia nell’indagine faunistica: si tratta del primo atlante di questo genere in Italia, che offre una ricognizione approfondita sullo stato dei mammiferi di piccole dimensioni utile ad individuare sul territorio le aree particolarmente importanti per questo tipo di fauna, su cui concentrare le misure di protezione”.

La Regione Umbria si è distinta negli anni per la sua cura nelle ricerche scientifiche a carico della fauna sia di interesse venatorio sia conservazioni stico: è del 1997 la pubblicazione del primo Atlante, corredato di accurate carte di distribuzione, sull’avifauna regionale. A questo primo importante lavoro hanno fatto seguito l’Atlante dei Mammiferi dell’Umbria, pubblicato nel 2002, quello sugli Anfibi e Rettili dell’Umbria, pubblicato nel 2006, e quello sui Chirotteri dell’Umbria, pubblicato nel 2013, tutti risultato di una convenzione di ricerca stipulata con l’Università degli Studi di Perugia.

L’ultimo Atlante in ordine di pubblicazione rappresenta un approfondimento dell’Atlante dei Mammiferi che riguarda un gruppo di mammiferi accomunato dalle ridotte dimensioni, pertanto più sfuggenti e più difficili da indagare e il cui studio ha richiesto metodologie speciali, quali trappolamenti e indagini su preparati conservati nei musei o resti corporei quali crani e denti. Rispetto al precedente Atlante dei Mammiferi, i dati raccolti in oltre venti anni di ricerca aggiungono quattro nuove specie per l’Umbria, portando a 26 le specie di piccoli mammiferi presenti nella regione dalle 15 specie note fino al 1923.

“Il gruppo dei micromammiferi –rileva l’assessore – risulta piuttosto eterogeneo e comprende specie protette da norme nazionali e comunitarie accanto ad altre che vengono perseguitate come pericolose per la salute pubblica; animali che suscitano ribrezzo e repulsione come i ratti (il cui controllo numerico viene effettuato attivamente) accanto ad altri molto amati come gli scoiattoli, tanto da essere tenuti in casa come animali da compagnia. Una pratica – aggiunge – che ha portato all’introduzione in Italia di specie alloctone fonte di minaccia per la biodiversità locale, come accaduto anche in Umbria con lo scoiattolo grigio”.

L’Atlante permette di conoscere di tutti caratteristiche, habitat, particolarità: ci sono i mammiferi più piccoli di Europa, di dimensioni inferiori a una farfalla; specie molto rare e a rischio di estinzione, soprattutto tra i piccoli mammiferi di ambienti umidi, oltre a specie che suscitano conflitti con le pratiche agricole, tra cui le talpe, conflitti – è stato detto – che andrebbero mitigati con metodi incruenti per prevenire il danno.

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