“rischi” e “opportunità” dell’internalizzazione

Il coraggio è quello che ci vuole per andare oltre… C’è un’Italia che funziona, cresce ed esporta in tutto il mondo e c’è un mondo che sta crescendo, con un potenziale enorme che sceglie l’Italia. L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità (citazione Erich Fromm). A fornire il “necessaire” alle imprese del territorio saranno Sace, Simest (Gruppo CDP) e Confindustria Umbria, “One door” del Gruppo CDP per le imprese italiane attive sui mercati esteri presentando la “Mappa dei Rischi 2016” in occasione del convegno che si tenuto ieri mattina, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia. Il dialogo si stia consolidando per cercare di trovare tutti gli strumenti per sostenere le “multinazionali tascabili” (piccole e medie imprese) per le quali rimane difficile guardare ai mercati internazionali. La piccola Umbria, piccola in termini territoriali, di fatto, ha al proprio interno un sistema di piccole e medie aziende, ma ha anche dei grandi campioni i “capitani coraggiosi”, i “resilienti”, che nonostante questi sette anni di profonda crisi, sono riusciti non solo competere, ma ad affermarsi e crescere a livello di posizionamento nei mercati globali. Ne sono l’esempio, le esperienze degli ospiti protagonisti del panorama locale: Carlo Pacifici (Meccanotecnica Umbra), Renato Calabrese (Pietro Coricelli) Maurizio Petrozzi (Vernipoll) e Simonetta Acri, direttore rete domestica Sace, che si sono poi, confrontati con gli esperti del Gruppo CDP sulle sfide attuali e future per l’export e gli investimenti esteri dell’Umbria. Il protocollo firmato ieri prevede inoltre l’apertura di un desk, Sace Point, dentro la sede di Confindustria Umbria a sostegno di tutte le aziende che si vogliono avvicinare ai mercati internazionali. “La “porta unica” per l’export darà degli importanti vantaggi alle imprese. Delle 25mila aziende esportatrici, solo 14mila di esse sono “abituali”, l’obiettivo sarà stare accanto alle 11mila operando congiuntamente per riuscire a dar loro risposte”. La Mappa dei Rischi nasce dall’esigenza di rendere “abituali” gli esportatori “occasionali” evidenziando il trend delle aziende umbre che hanno esportato (+4%) dato positivo considerando che la media nazionale italiana si aggira intorno al 3,8% e rappresenta quindi un segnale di ripresa.

Amantine

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