Sanità, assistenza infermieristica a Perugia, Barberini replica a De Vincenzi

L’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, ha replicato al consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Ricci presidente) sul tema dell’assistenza infermieristica nel distretto del Perugino.
De Vincenzi, in un’interrogazione, aveva evidenziato che la “nuova organizzazione infermieristica introdotta dal Distretto Perugino dell’USL Umbria 1, la quale risponde ad una logica di non valorizzazione del lavoro delle risorse umane poiché aumenta le percentuali di rischio di errore da parte dei professionisti, amplifica le possibilità di danno nei confronti dei pazienti e genera un sovraccarico di responsabilità e mansioni nei confronti degli infermieri”.
Ecco la replica di Barberini: “L’assistenza domiciliare integrata è svolta attraverso un coordinamento di figure professionali, coordinate dal distretto dove l’infermiere ha un ruolo importante e strategico. I Centri di salute del distretto del perugino non hanno subito accorpamenti, rimangono autonomi nella gestione delle attività e dispongono di personale assegnato e definito. Le ore pomeridiane di assistenza infermieristica domiciliare garantiscono sia l’attività programmata che quella non programmata, e i dipendenti sono formati attraverso un percorso individuale e di gruppo secondo le specifiche aspettative e capacità. La nuova organizzazione amplierà la possibilità di gestire al meglio le richieste assistenziali, nessuno infermiere è o sarà in futuro obbligato a espletare prestazioni per cui non abbia la necessaria competenza professionale. L’organico infermieristico complessivo afferente al distretto del perugino non è sottodimensionato e rientra negli standard operativi previsti anche per l’attivazione dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) h12 e l’azienda ha provveduto a incrementarlo di ulteriori 3 unità. Il modello organizzativo del servizio sanitario regionale è sempre più orientato all’assistenza territoriale, assicurando un’erogazione coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie e socio-assistenziali, con l’obiettivo anche di evitare dei ricoveri inappropriati e accessi inappropriati ai nostri Pronto Soccorso”.

Il consigliere De Vincenzi si è detto “insoddisfatto, perché pur se implementato di 3 unità, questo servizio dovrà far fronte non solo all’attività programmata, ma anche a un’attività di emergenza, con possibili disservizi e rischi per i cittadini”.

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