Sanità, l’Umbria è una “Regione sana”, lo certifica l’Istituto Demoskopika

PERUGIA – L’Umbria è una delle sette regioni “sane” dal punto di vista della sanità. A certificarlo è l’indagine dell’Istituto di ricerca economica e sociale Demoskopika, che ha diviso le Regioni in “sane”, “influenzate” e “malate” sulla base dei risultati in sette indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, quota di rinuncia a curarsi per le liste d’attesa, spesa sanitaria, quota famiglie soggette a spese socio-sanitarie Out Of Pocket catastrofiche e quota famiglie impoverite a causa di spese socio-sanitarie Out Of Pocket. Attraverso il calcolo dei risultati in questi indicatori è stato tracciato l’IPS, l’indice di performance sanitaria.

L’Umbria si guadagna una delle migliori posizioni grazie ai piazzamenti parziali su due indicatori, quello dei tempi delle liste d’attesa e quello dell’impoverimento delle famiglie a causa delle spese sanitarie. Nel primo punto svetta il Trentino Alto Adige (100 punti), Lombardia (69 punti)  e terza l’Umbria Umbria (54,8 punti) e Liguria (45,6 punti). Il secondo fattore, quello delle “famiglie impoverite”, esprime in termini percentuali le famiglie residenti che a causa delle spese sanitarie out of pocket (farmaci, case di cura, visite specialistiche, cure odontoiatriche, etc.) si sono impoverite scendendo al di sotto della soglia di povertà. A meritare il ranking migliore in questa graduatoria è il Lazio (100 punti), con una quota percentuale di appena lo 0,1% di nuclei familiari piombati al di sotto della soglie di povertà stimabile in circa 2.600 famiglie. A seguire, il Piemonte (82,5 punti) con una quota dello 0,2% pari a circa 4 mila famiglie, l’Umbria (60,9 punti) con una quota di poco superiore allo 0,2% pari a poco meno di 800 nuclei familiari e le Marche con una quota dello 0,3% pari a circa 2 mila famiglie. A finire al di sotto della soglia di povertà a causa delle spese sanitarie out of pocket, soprattutto le famiglie in Calabria (7,2 punti) con una quota dell’1,9% quantificabile in circa 15 mila nuclei familiari. Seguono la Campania (9,3 punti) con una quota dell’1,5% pari a oltre 32 mila famiglie, la Sardegna (10,1 punti) e la Puglia (10,2 punti) entrambe con una quota che si aggira all’1,4% coinvolgendo nel processo di impoverimento rispettivamente 10 mila e 22 mila nuclei familiari.

Complessivamente, la Regione più sana appare il Trentino Alto Adige (462,2 punti), seguito dalla Lombardia (450,6 punti) e dal Lazio (449,9 punti). In coda si posizionano la Calabria (210,8 punti) preceduta dalla Puglia (243,7 punti) e dalla Sicilia (248,3 punti). Le migliori perfomance al Nord con ben cinque regioni, due per il Centro. Sul versante opposto, i peggiori piazzamenti si registrano nell’intero Mezzogiorno. Il Trentino guadagna la vetta grazie ai piazzamenti pregevoli sull’indicatore della soddisfazione dei servizi sanitari e della rinuncia a curarsi a causa delle lunghe liste d’attesa. Tre ultimi posti parziali affondano invece la Calabria.

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