Spoleto, caso Bps e Scs, Consiglio di Stato:”I decreti sananti sono legittimi”

SPOLETO – La sentenza del Consiglo di Stato parla chiaro: i decreti con cui il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha sanato i “vizi” che hanno portao ad annullare il commissariamento della Bps (Banca Popolare di Spoleto) e la Scs (Spoleto Crediti e Servizi) sono legittimi.

Respinti così i ricorsi presentati dai due ex amministratori dell’istituto di credito e della società cooperativa, che avevano chiesto il giudizio di ottemperanza della pronuncia emessa dallo stesso tribunale amministrativo.

Tribunale amministrativo che, per una carenza istruttoria, aveva annullato i decreti del Mef del febbraio 2013. In quell’anno il ministro Padoan chiese chiarimenti alla Banca d’Italia in merito alla situazione patrimoniale delle società.

Dopo la sentenza di due anni fa (febbraio 2014), il ministro Padoan aveva adottato due decreti di sanamento, ripristinando la validità dei due commissariamenti.

Lunedì è arrivata la sentenza in merito, dopo che i legali difensori degli amministratori avevano contestato la mossa del ministro. Il Consiglio di Stato si è pronunciato così:”La pubblica amministrazione a seguito di un giudizio di annullamento non perde il potere di rieditare il provvedimento annullato, purché il medesimo sia emendato dei vizi che lo inficiavano”.

Ora i legali degli ex amministratori di Bps e Scs, gli avvocati Federico Tedeschini, Mario Rampini e Francesca Colombo, contesteranno i due decreti sananti del Mef di fronte al Tar del Lazio.

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