Spoleto, Martellini (Pd) su ‘Vini nel mondo’: “Persa un’altra occasione di rilancio”

SPOLETO – Sulle sorti di “Vini nel mondo” la polemica si fa politica ed ecco la nota del consigliere comunale Paolo Martellini, che va all’attacco sull’indifferenza delle istituzioni. “La nostra città, purtroppo, ha perso un’altra grande occasione per portare a Spoleto un brand come “Vini nel Mondo”.   In questo momento di grande crisi economica e sociale, dovuta soprattutto, ai recenti eventi sismici, che hanno colpito la nostra terra, e dove, è necessario ed urgente fare squadra esclusivamente per il bene della città  dice – abbiamo perso un marchio che negli ultimi anni, invece, ha richiamato a Spoleto tante persone e ha permesso alle attività commerciali di creare un indotto economico importante”.

“Non si può far finta di niente o rimanere inermi difronte al grido di allarme che aveva lanciato già qualche mese fa il patron della manifestazione Alessandro Casali che a mio avviso deve essere considerato una potenzialità da mettere in campo per le istituzioni. Apprendere che, la manifestazione, che è stata una delle più importanti, portando anche personaggi illustri e riempendo per giorni di turisti ed umbri, le vie cittadine, senza mai registrare particolari situazioni negative, verrà traslocata in un’altra regione, amareggia quanti come me sperano di dare un contributo fattivo alla ripresa economica di questa città. Lo stesso Casali – prosegue Martellini – sostiene che si sia riscontrato un disinteresse totale da parte dei livelli istituzionali locali, i quali avrebbero potuto mostrare una maggiore attenzione considerando che quando si vuole veramente proporre e valorizzare alcuni eventi le modalità e le risorse si trovano sempre. La domanda sorge spontanea: Alessandro Casali è un peso per la città o una risorsa che può creare economia a Spoleto, colpita così duramente dalle recenti calamità? In altri luoghi limitrofi si cerca, come dovrebbe essere anche da noi, la possibilità di anteporre qualsiasi dinamica al bene della comunità. Qui, invece, non si riescono a realizzare quegli obiettivi che dovrebbero essere comuni, indipendentemente dalle idee, per migliorare una situazione che si presenta attualmente già molto difficile”.

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