Terni, ragazza suicida dopo il ricovero: la Corte d’Appello conferma il risarcimento

TERNI – Confermato dalla sezione civile della Corte d’appello di Perugia il risarcimento di 480 mila euro assegnato ai familiari di una minorenne che dimessa dall’ospedale di Terni dopo l’assunzione di barbiturici si era successivamente suicidata. A pagare saranno – in base a quanto stabilito finora – l’Azienda ospedaliera e l’Asl ternana. La notizia è riportata oggi dalla Nazione e dal Corriere dell’Umbria.

L’episodio risale al gennaio del 2007 quando l’adolescente si era lanciata da un palazzo del centro. Il giorno prima era stata dimessa dopo le cure per l’assunzione dei farmaci in seguito a una lite con il fidanzato. Nel corso della degenza – scrivono i quotidiani – venne sottoposta a una consulenza da parte di uno specialista del Servizio psichiatrico della Asl.
In seguito alla morte della ragazza i familiari si sono rivolti ai giudici sostenendo che l’adolescente era stata dimessa senza alcun regime “protetto”. Tesi accolta prima dal tribunale di Terni e poi confermata dalla Corte d’appello di Perugiache hanno disposto a carico dell’ospedale e della Asl il pagamento del risarcimento di 480 mila euro, sostenendo che ci sarebbe stato un errore di valutazione.

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