Terni, riparte il “Progetto Mandela”

TERNI – Manca ancora una sede stabile ma il Progetto Mandela anche quest’anno riparte. Grazie al finanziamento ottenuto dai fondi dell’8×100 della Chiesa Valdese, il progetto propone appuntamenti teatrali e culturali singolari. Ogni anno si portano in scena le problematiche del nostro paese, della nostra vita, della società in cui viviamo. Marcello Ricci ed Irene Loesh si battono ormai da anni per il progetto e per i diritti umani che molto spesso hanno approfondito nei loro spettacoli teatrali. “ Il progetto è una delle esperienze culturali più importanti della città, fiore all’occhiello e marchio di garanzia di alto livello di progettualità”- dichiara l’assessore alle Politiche Giovanili Emilio Giacchetti- “segno che, quando si riesce a coniugare impegno, passione ed idee, il riscontro positivo è inevitabile. E, l’esperienza di ventisette anni di attività del Progetto ne è testimonianza. Destinare una giusta locazione all’associazione”- prosegue l’assessore- “è una questione prioritaria di questa giunta che, ribadisce il sostegno e l’impegno alla soluzione del problema”. Quest’anno il filo conduttore riguarda lo “straniero”. Si parla quindi di accoglienza, di integrazione e di ospitalità dei profughi venuti a Terni. Il 25 novembre il Progetto sarà in piazza con Terni Donne contro la violenza sulle donne, il 27 gennaio porterà in scena “Fascicolo B” storia di un criminale nazista diventato consigliere in Siria per le torture e le prigioni. Il 18 Febbraio, per la stagione del Teatro Ragazzi verrà riproposto lo spettacolo, allestito per la prima volta nell’estate 2014 a Castellobasso “Il mostro gentile” tratto dal racconto di Giuseppe Fiori. Nel mese di Marzo, sarà la volta di “Camicette bianche” una performance in occasione della festa delle donne, ed una in occasione della giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie. La stagione si concluderà, poi, con lo spettacolo teatrale conclusivo. I laboratori, tutti gratuiti, prenderanno il via mercoledì 28 e si protrarranno fino al 27 aprile prossimo. Comprendono sezioni di Drammaturgia, Recitazione, Scenografia, Costumi, Comunicazione e Musica. Il metodo di lavoro è quello sperimentale in cui i giovani si confrontano con professionisti in un continuo scambio di stimoli e competenze tramite una partecipazione attiva che permette una crescita continua, la formazione di una capacità critica e la presa di coscienza delle problematiche legate ai Diritti Umani e alla loro violazione. Il teatro da quest’anno, però, diventerà anche virale con l’utilizzo di tecnologie avanzate e di video-mapping. Resta, invece, invariata, la metodologia della collaborazione con le altre associazioni presenti sul territorio, perché il Progetto resta una realtà che collabora, mette in rete competenze ed energie d’eccellenza del territorio.

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