Terremoto, Confartigianato e Confcommercio: “Interventi a sostegno delle imprese”

PERUGIA – Confartigianato Imprese Umbria e Confcommercio Umbria, dopo aver raccolto e fatto proprio il grido d’allarme degli imprenditori di Norcia e dei comuni della Valnerina colpiti dal terremoto, lanciano un appello accorato al Governo e ai soggetti istituzionali, rappresentati ai vari livelli, affinché si acceleri l’attuazione degli interventi previsti e programmati a sostegno delle imprese per la ripresa delle attività produttive. Come spiegano i due presidenti delle due rappresentative Associazioni imprenditoriali locali, Luca Lazzarini di Confartigianato Norcia e Fabio Brandimarte di Confcommercio Norcia, la situazione a Norcia è particolarmente critica e se non si interviene subito rischia di collassare.

“Bene ha fatto la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini”, sostengono le due associazioni di imprese, “a chiedere al Governo il riconoscimento del danno indiretto per le imprese colpite dal terremoto, come avvenuto già nel 1997. Il fenomeno dell’evento sismico cominciato nell’agosto scorso e che non accenna a diminuire, sommato all’emergenza della situazione atmosferica, sta infatti distruggendo l’economia di un intero territorio, provocando lo stimolo ad un progressivo spopolamento ed a una delocalizzazione di alcune piccole e medie imprese.  A ciò si aggiunge la ricaduta sul turismo, linfa vitale per l’economia locale, che il terremoto ha drasticamente fatto crollare. Gli imprenditori e la popolazione sono stanchi e sfiduciati: l’impianto per la ricostruzione divenuto realtà con l’approvazione del decreto, deve essere attuato con azioni concrete ed immediate altrimenti sarà troppo tardi. Si chiedono risposte sui 5000 euro per le partite iva, indicazioni concrete sulla delocalizzazione e sulla tempistica per attivare i finanziamenti. Nonostante gli elevati sforzi di uomini e di mezzi messi in atto dalle istituzioni nella immediata fase dell’emergenza e la fitta rete di solidarietà che si è sviluppata intorno al terremoto, sono ancora troppe le lentezze e i ritardi e soprattutto il clima di incertezza. Urgono risposte immediate per ripartire e fare in modo che le tante promesse non rimangano tali”.

 

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