Terremoto, Liberati e Carbonari (M5S): “Prevedere il contributo per autonoma sistemazione per gli imprenditori con sedi inagibili”

PERUGIA – I consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) annunciano di aver depositato una interrogazione urgente alla Giunta regionale con cui chiedono “se intende chiedere al Governo l’erogazione del contributo autonoma sistemazione anche a imprenditori e professionisti impossibilitati a esercitare la propria attività, essendo la
loro sede inagibile o del tutto distrutta dal terremoto. Se intende chiedere al Governo l’erogazione di una nuova e più cospicua una tantum 2017 per le imprese, spesso già oberate da ingenti masse debitorie”.

Nell’atto ispettivo, Liberati e Carbonari domandano inoltre all’Esecutivo di Palazzo Donini “quando le imprese riceveranno concretamente le risorse relative al danno indiretto, sei mesi dopo la sua definitiva approvazione in Parlamento; quali siano le idee della Regione per incrementare l’offerta ricettiva, quale grado di apprezzamento le medesime abbiano ricevuto presso le associazioni datoriali e altri stakeholders, e come mai tali eventuali proposte non siano state finora implementate; se, come e per quali territori umbri intenda portare innanzi la misura di defiscalizzazione degli oneri
contributivi, verificando la possibilità di assegnare punteggi/priorità a coloro che il lavoro lo hanno perso a seguito della crisi sismica apertasi il 24 agosto 2016”.

I consiglieri di opposizione spiegano che “tra le innumerevoli questioni aperte con la crisi sismica emerge il tema della sopravvivenza di famiglie di imprenditori che, pur vedendo distrutta la sede della propria attività, ma avendo casa agibile, stando alle leggi attualmente vigenti non possono ricevere il contributo autonoma sistemazione, né altre provvidenze. Non pochi tra costoro, non godendo più nemmeno di merito creditizio, non solo non riescono a ripartire, ma sono da tempo costretti a vivere con prestiti di
amici e parenti, elemosinando pasti presso le locali Caritas, unitamente ai loro figli. Si registrano poi pignoramenti da parte di alcune società finanziarie che, incuranti delle moratorie previste, procedono come nulla fosse”.

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