Turismo, passa in seconda commissione il documento di indirizzo

La Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, ha approvato il ‘Documento di indirizzo strategico per il Turismo 2014-2016’ con 4 voti favorevoli della maggioranza (Chiacchieroni, Barberini e Mariotti-Pd, Brutti-Idv) e 3 astenuti dell’opposizione (Nevi-Fi, Mantovani-Up.Ncd, De Sio-FdI). Relatori in Aula saranno Chiacchieroni e Nevi.

Il Piano – Il documento è il primo strumento di programmazione settoriale predisposto con il nuovo sistema di turismo umbro, dopo  l’approvazione del testo unico e dopo l’abolizione dell’Apt, con l’attribuzione di funzioni operative a Sviluppumbria. Il Piano triennale è frutto di un lavoro congiunto del Comitato di coordinamento per la promozione turistica integrata, dove sono presenti Comuni, Provincie, rappresentanti delle associazioni di categoria del turismo e più in generale dello sviluppo economico. Negli ultimi anni, caratterizzati dalla grande crisi internazionale le presenze turistiche dell’Umbria si sono attestate sulla soglia dei sei milioni, con un tendenziale aumento degli arrivi e una diminuzione della permanenza media. Per promuovere l’Umbria si punta sulla qualità ambientale e su quella delle strutture e dell’enogastronomia.

I dati – Dal quadro generale emerge che mentre i flussi turistici a livello internazionale aumentano, l’Italia stenta a cogliere queste opportunità. Anche l’Umbria subisce gli effetti di questo andamento negativo. Il 2007 è stato l’anno di svolta, in cui sono stati raggiunti i 2 milioni 193 arrivi e i 6 milioni 253mila di presenze. Poi con la crisi la situazione si è congelata fino al 2009, quando si è tornati a un milione 977mila arrivi e 5 milioni 624mila presenze. Nel 2010 il trend era tornato positivo e nel 2011 si sono raggiunti i livelli del 2007. Poi il precipitare della crisi, con difficoltà particolari del mercato interno, ha fatto scendere i dati fino al 2012.

A Perugia, Assisi e Trasimeno metà del turismo umbro – Il Documento evidenzia i dati sui flussi turistici, a  partire dai territori preferiti dai turisti. Perugia, Assisi e il comprensorio del Trasimeno raccolgono quasi la metà del turismo umbro. Tutto il resto se lo dividono l’Alto Tevere, l’Eugubino, la Fascia appenninica, la Valnerina, il Narnese-Amerino, l’Orvietano e il Tuderte.

Da dove arrivano i turisti – Per l’Italia le aree di provenienza dei turisti si confermano Lazio, Lombardia e Campania.  Per gli stranieri, Paesi Bassi, Germania, Usa e Belgio si confermano i quattro paesi da cui provengono prevalentemente i turisti.

Le linee di sviluppo – Nel Documento sono indicate le scelte fatte nel quadro della nuova programmazione europea, individuando alcune linee di sviluppo del turismo dell’Umbria: lo sviluppo tecnologico e l’innovazione per le imprese turistiche; come il settore turistico si inserisce all’interno dell’agenda digitale; lo sviluppo del sistema delle app; favorire uno sviluppo competitivo delle imprese turistiche; sostegno alla modernizzazione del sistema turistico regionale con lo sviluppo in Umbria di agenzie in grado di operare sul mercato internazionale; riqualificazione del sistema alberghiero, soprattutto quello medio-basso. Il documento evidenzia come la Regione miri allo sviluppo del sistema Umbria attraverso la qualità ambientale delle strutture e dell’enogastronomia quali  attrattori turistici.

I prodotti – Il Documento indica la valorizzazione de: la via di Francesco, la via Lauretana, la via dei Protomartiri francescani, il network benedettino e i luoghi dei Templari.

Le strategie del prossimo triennio – Nel documento si indicano le azioni che la Regione intende portare avanti: per la governance, la definizione di ruoli tra i livelli istituzionali, specie per quanto riguarda la promozione e la realizzazione dell’osservatorio regionale; la qualificazione delle ricettività; l’offerta dei prodotti; la qualità dell’accoglienza; trasporti e infrastrutture; formazione e competenze; rafforzamento del brand Umbria e  implementazione della strategia digitale, concentrazione delle azioni promozionali e di comunicazione su specifici mercati, rafforzamento della promozione integrata.

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