Vallo di Nera, un salotto culturale nell’ “Orto di Properzio”
A Vallo di Nera, come è ormai tradizione, nonostante la pioggia, il 15 maggio Nervo Properzio, accademico all’Università La Sapienza a Roma, ha trasformato il suo orto in un salotto culturale in cui ha richiamato i suoi allievi della Facoltà di Lettere, colleghi, amici, parenti, artisti, agricoltori per consumare fave e pecorino e soprattutto per incontrarsi e programmare iniziative culturali. Ecco perché l’appuntamento è noto come ‘Fava day’ ed, in un certo senso è una anticipazione di ‘Fior di Cacio’, l’evento che, quest’anno, è previsto per l’11 e 12 giugno p.v., nonché di altri eventi legati sempre al mondo rurale e della tradizione.
Gli antichi statuti cinquecenteschi di Vallo di Nera sancivano che i forestieri accolti nel comune avrebbero dovuto svolgere ogni anno opere in favore della comunità e, così, Properzio, dopo aver acquistato una casa a Vallo, da circa vent’anni, ha dato vita a questa piacevole tradizione trasformando il suo orto in un luogo di aggregazione e di conoscenza non solo delle tecniche colturali ma anche dei saperi.
Quest’anno, a causa della pioggia, questo salotto culturale si è trasferito sotto la ‘Portella’, l’ingresso principale del paese dove, oltre alle fave e al pecorino è stato possibile degustare i prodotti tipici locali e visitare il caratteristico borgo medievale con una guida di eccezione: il sindaco Agnese Benedetti che ha guidato i presenti (tra gli altri il sindaco di Cerreto di Spoleto Luciano Campana e il direttore del CEDRAV Fulvio Porena) all’interno dell’antico castello, tra le mura possenti e le torri che svettano sulle case in pietra, addossate le une alle altre, interrotte solo da ripide viuzze – caratteristico il vicolo ‘bacia femmine’ -, archi e sottopassaggi. Un vero e proprio tuffo nel medioevo con feritoie, mensoloni, passaggi stretti, portali in pietra, preziose chiese romaniche e la ‘casa dei racconti’, un centro di documentazione della letteratura tradizionale orale. Particolarmente interessante la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita alla fine del XIII secolo, con una semplice facciata in stile gotico, un rosone, un campanile turrito e l’interno con abside interamente coperta da affreschi di scuola giottesca (1383), i cui autori sono rintracciabili in figure artistiche anche piuttosto importanti come Cola di Pietro da Camerino, autore anche del dipinto “La processione dei Bianchi” del 1401 e Francesco di Antonio da Ancona. Le pareti ospitano numerosi ex voto del XIV e XV secolo di grande impatto figurativo e religioso. La torre campanaria, che si staglia massiccia a fianco dell’abside, ospita ancora oggi le campane suonate manualmente dai campanari locali, che ravvivano con il loro suono il paese durante i giorni di festa e gli eventi.
La giornata si è conclusa con la distribuzione dei piccoli lavori artigianali realizzati per l’occasione da Adriana e con la visita all’orto di Properzio ricco non solo di ortaggi ma anche di ulivi e alberi da frutto nonché di una caratteristica carbonaia che ricorda le origini venete dei sui genitori, carbonai giunti in Valnerina e vissuti per lungo tempo a Poggiodomo. Durante i mesi estivi, nell’orto di Properzio si terranno altri piccoli incontri per tenere viva la tradizione orale del posto e soprattutto per farla conoscere a chi viene da fuori e desidera recuperare le proprie radici. L’orto di Properzio, tra l’altro, è stato inserito nell’ambito del progetto nazionale “Orto Urbano” di Italia Nostra ed ANCI.