Regione, Leonelli (Pd): “Una legge per riconoscere il disturbo da deficit attentivo con iperattività”
PERUGIA – “Una legge per riconoscere il Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività o ADHD, quale patologia invalidante che determina un’alterazione precoce e globale di tutte le funzioni essenziali del processo evolutivo. Ma anche per promuovere la piena integrazione sociale, scolastica e lavorativa delle persone affette dal disturbo dell’ADHD”. È l’obiettivo dell’iniziativa legislativa promossa dal consigliere regionale Giacomo Leonelli (Partito democratico) che evidenzia come questa rappresenti, purtroppo, una “patologia di cui si parla poco”.
“Le famiglie dei bambini colpiti da questa malattia – sottolinea Leonelli – sono chiamate a fare fronte ad ingenti spese. Per questo le istituzioni devono mettere al centro dei loro interventi tutte le politiche necessarie utili ad un rafforzamento della risposta a questa malattia che colpisce molti bambini. Serve dunque un sistema complessivo di interventi che possa migliorare l’efficienza dei servizi puntando ad un supporto concreto verso le famiglie”.
“Non sempre – fa notare Leonelli – le cure di cui necessitano questi bambini vengono riconosciute dal sistema sanitario nazionale e regionale al fine di abbattere i costi, con le famiglie, spesso, costrette a rivolgersi a privati professionisti con conseguente impoverimento delle stesse o la completa impossibilità di far fronte a queste spese”.
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, consiste in un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. Si tratta di un disturbo – come si legge nella relazione introduttiva del documento –, uno dei più frequenti a esordio in età infantile, che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo, l’integrazione e l’adattamento sociale di bambini, adolescenti ed adulti. La prevalenza del disturbo varia a seconda del contesto e degli strumenti diagnostici utilizzati. In Italia la prevalenza nella popolazione scolastica è stimata all’1 per cento, cioè quasi 80mila alunni (fonte I.S.S).