Covid Spoleto, la figlia di Patrizia Badiali: ” Mia madre uccisa dalla superficialità”

Spoleto – Uno sfogo fatto in un post su Facebook, il dolore che traspare dal racconto e un appello che nasconde una grande tristezza. Sono i sentimenti che emergono dal racconto di Maria Chiara Manto, veterinaria di Spoleto, figlia di Patrizia Badiali, la maestra elementare morta a soli 65 anni dopo aver contratto il coronavirus. Sono le 16,03 del 1 gennaio 2021, quando Maria Chiara posta su Facebook una dolorosa riflessione, di pungente tristezza. ” Mia madre è stata uccisa dalla superficialità con cui qualcuno affronta questa situazione”, denuncia la figlia di Patrizia Badiali. Avrebbe voluto aspettare ancora prima di scrivere il post, ” ma poi ho pensato che un dolore e un mese vissuto così non si metabolizzano probabilmente mai…e allora è meglio scrivere a caldo”, confessa Maria Chiara. ” Questo virus – continua il post della giovane veterinaria – fa male, uccide le persone sane, sane e con tanta voglia di vivere come mia madre, che in vita sua probabilmente non ha mai neanche preso un antibiotico”. Un passaggio questo che dovrebbe fare riflettere molti, soprattutto coloro che ancora negano la realtà evidente dell’epidemia.

“Non sono mai stata terrorizzata da questo mostro – prosegue Maria Chiara – e non lo sono neanche ora…sono terrorizzata DALLE PERSONE ! Si perché se lui continua ad uccidere e a distruggere intere famiglie la colpa non è della scuola, dei trasporti, del governo….La colpa è delle persone che non rispettano le regole!!!”. Patrizia Badiali, maestra molto conosciuta e stimata a Spoleto, scopre di essere positiva al Covid-19 il 30 novembre scorso. Maria Chiara sostiene che la mamma sarebbe stata contagiata dalla titolare di ” un’attività aperta al pubblico” che si sarebbe presentata al lavoro ” nonostante i sintomi influenzali, riconducibili al Covid”. Anche lei e suo marito, insieme al padre, hanno poi scoperto di essere stati contagiati. Per la mamma si era reso necessario il trasferimento in Ospedale, in un primo momento le sue condizioni lasciavano ben sperare poi, verso la seconda metà di dicembre, una polmonite bilaterale sconvolge il quadro clinico della paziente finché martedì scorso il suo cuore si è fermato. ” Basterebbe davvero poco, che tutti facessimo il nostro. Peccato che a pagare sia sempre qualcuno altro. Mi dispiace soprattutto per gli angeli che si sono presi cura di mia madre dal momento del ricovero alla sua morte perché loro fanno davvero di tutto per ovviare alla negligenza e alla stupidità di certe persone”, conclude Maria Chiara.