Cultura, la Regione cerca nuove idee. Marini e Cecchini fanno il punto sulle sfide del quinquennio
Le proposte per la cultura della giunta regionale per il periodo 2015-2020 puntano “al mantenimento ma soprattutto al rinnovamento”, affrontando le sfide del prossimo quinquennio con “un apporto di nuove idee e di un cambio molto netto di metodo e di modello, organizzativo e gestionale”. Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini che insieme all’assessore alla cultura Fernanda Cecchini ha incontrato oggi nell’aula magna del
complesso monumentale di San Pietro le istituzioni e gli operatori della cultura umbri in vista della elaborazione del programma di legislatura.
Si è trattato di un momento di “partecipazione e di ascolto, per ricevere ma anche per stimolare, con la presentazione di indirizzi da acquisire collettivamente”.
La Marini ha indicato alcune priorità a cominciare dall’idea “di una industria culturale e produttiva”, mettendo in campo “creatività e formazione per generare occupazione, reddito e sviluppo”. “Le politiche culturali – ha detto – sono state sempre pensate come strumenti per gestire interventi sul patrimonio storico-artistico e su manifestazioni”.
Secondo la presidente della Regione “il cuore centrale è stato sempre quello che si basava su come spendere risorse pubbliche, ma ora che queste vengono meno, per quanto riguarda la spesa ordinaria, è necessario un cambio di direzione”. “In passato – ha ancora sottolineato Marini – la direzione è stata quella del recupero, valorizzazione e digitalizzazione, ora vanno pensate anche forme nuove di impresa e gestione per il nostro patrimonio”.
Per l’assessore Cecchini “Bisogna riorganizzarci senza impoverire il nostro patrimonio culturale. Nei prossimi
cinque anni – ha proseguito l’assessore – vogliamo vivere fino in fondo questa scommessa, legandola alla vicenda dei nostri bilanci e di quelli nazionali”.
Secondo Marini “va ripensata la programmazione e ridefinito il quadro strategico ed economico-finanziario” considerato che i 120 musei umbri, tra pubblici e privati, la rete delle biblioteche e le più importanti istituzioni culturali umbre con il venire meno di aiuti territoriali “rischiano di essere compromesse”.
Per Marini occorre individuare i grandi attrattori culturali a cui destinare le risorse. Dall’Europa in questi 5 anni “arriveranno – ha detto la Marini – decine di milioni di euro in questi cinque anni da fondi
europei”.
L’azzeramento di risorse ordinarie “impone” alla Giunta regionale di puntare sull’apporto di altre risorse
economico-finanziarie ed in questo senso l’insieme di deleghe che fanno capo all’assessore Cecchini, tra cui quella legata allo sviluppo rurale, guardano allo scopo di tenere insieme queste politiche.