Assisi diventi la casa degli ambientalisti umbri, la richiesta del Comitato al ministro Costa

ASSISI – Nella Sala della Conciliazione si è svolto ieri pomeriggio un interessante e proficuo incontro tra il ministro dell’ambiente Sergio Costa e le associazioni e i comitati ambientalisti dell’Umbria. L’iniziativa è stata promossa dal sindaco Stefania Proietti a cui i rappresentanti del mondo ambientalista regionale si erano rivolti per stabilire un contatto immediato con il ministro.

“E’ stata una grande opportunità – hanno detto all’unisono i comitati nel ringraziare il sindaco per la mediazione – perché abbiamo potuto esporre al ministro le nostre istanze e le nostre richieste. Per questa sensibilità auspichiamo che ad Assisi si allestisca un tavolo permanente sulle tante problematiche ambientali che affliggono la nostra regione”.

Poi, uno a uno, quasi tutti i rappresentanti dei comitati e delle associazioni hanno avuto il tempo per rappresentare le situazioni, e quindi sono state sollevate le questioni di inquinamento e di mancanza di tutela della salute che vivono le comunità dei vari territori, dall’Altotevere (con il comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina) al Perugino con il gruppo spontaneo antipuzza Ponte Felcino-Villa Pitignano-Bosco-Ramazzano e il comitato I Molini di Fortebreaccio, ad Assisi con il comitato di via Protomartiri Francescani per l’inquinamento delle Fonderie Tacconi, alla Val Nestore per i rifiuti speciali della centrale.

A disciplinare gli interventi l’avvocato Valeria Passeri che ha anche consegnato al ministro Costa, a nome dei comitati, compresi il Wwf, Italia Nostra, un dossier contenenti le criticità ambientali sollevate dai comitati locali e già consegnato a marzo scorso alla Commissione parlamentare di inchiesta sugli ecoreati.

Dopo l’incontro, il ministro è sceso nell’Agorà di Universo Assisi, davanti al Tempio di Minerva, per intrattenersi con il pubblico e parlare delle varie questioni e attività riguardanti il ministero.

Costa ha esordito raccontando la riunione con i comitati e ha promesso che studierà i casi per dare risposte alle domande dei cittadini.

Poi ha parlato della campagna “io sono ambiente” voluta dal suo ministero: “Si tratta di un grande contenitore, l’idea era ed è che ognuno di noi può fare qualcosa per l’ambiente, l’io non è un pronome egoistico ma un io in rete, tanti io possiamo diventare noi e quindi arriveremo a essere noi siamo ambiente”.

Il ministro si è soffermato anche sull’importanza dell’educazione e formazione ambientale, ricordando che “fino agli anni 80 il tema dell’ambiente aveva un sapore salottiero, non si percepiva come qualcosa che avesse a che fare con la nostra vita di tutti i giorni, oggi si sta prendendo coscienza che è qualcosa di più”.

Ampio spazio è stato dedicato poi alla campagna plastic free (“un altro tema che ci riguarda da vicino, rinunciare alla plastica monouso per esempio è un gesto che possiamo fare tutti noi, ogni giorno, in ogni momento della giornata, e diventare così protagonista di una sorta di rivoluzione gentile”) , o anche alla battaglia per far sì che l’acqua continui a essere pubblica (“non si può commercializzare tutto, ci sono dei beni, e l’acqua è uno di questi perché rappresenta la vita, che non possono essere sul mercato e su questo noi non molleremo di un punto”.

Tantissimi gli altri argomenti trattati, dagli strumenti per la salvaguardia dell’ambiente e la prevenzione dai rischi che affliggono la nostra terra, dall’efficientamento energetico al rapporto tra economia, politica e ambiente, al ruolo fondamentale che possono avere i giovani nelle battaglie ecologiste, alle indagini sulle ecomafie, al Cantiere Ambiente, alle politiche europee.