Da Venezia a Casablanca, da Lampedusa a Copenaghen: in arrivo nuovi voli dall’aeroporto umbro. Due nuove compagnie aree al lavoro

PERUGIA – L’Umbria sarà sempre più collegata sia sul piano nazionale che internazionale grazie al nuovo piano di sviluppo dell’Aeroporto San Francesco d’Assisi. Nel corso di  una conferenza stampa  tenutasi a Palazzo Donini il presidente della Sase SpA, la società che gestisce la struttura aeroportuale, Ernesto Cesaretti, ha tracciato un  quadro sui nuovi collegamenti che garantiranno un incremento dell’offerta di voli anche in città che fino ad ora non erano collegate con il territorio umbro. Per l’Italia si parla di Palermo, Venezia, Cagliari, Rimini, Catania, Lampedusa, Isola d’Elba, Brindisi, Olbia, Lamezia Terme, mentre per l’estero di Marrakech, Copenaghen, Bucarest, Zara, Casablanca, Amsterdam, Monaco di Baviera, Iasi, Mostar. Il presidente Cesaretti si sofferma poi a parlare della società che gestisce l’aeroporto affermando che gode di buona salute, non ha debiti, ed è pronta con un piano di sviluppo triennale con nuovi investimenti per incrementare il traffico di turisti, che tra l’altro continua a crescere, con un più 21% rispetto al 2016 e con 110 mila passeggeri già transitati da gennaio a luglio 2017 prevedendo di arrivare a 250mila entro la fine del’anno. Tale numero potrebbero arrivare anche a 350mila con i nuovi collegamenti previsti. Nel corso della conferenza è emersa un’altra novità che riguarda anche la presenza fissa di due aerei che sosterranno in aeroporto. Ciò determina un importante indotto, dato che i piloti, assistenti di volo, tecnici e altro personale di servizio rimarranno in Umbria anche per dormire. Le due compagnie saranno la Fly Volare, il nuovo vettore italo-maltese, modello Airbus A319 con capienza intorno ai 140 posti, che ha firmato un nuovo accordo permettendo di coprire nuove rotte, e la Fly Marche, un aeromobile LET410 da 19 posti, che effettuerà altri collegamenti. Inoltre da 1 settembre opererà sulla Perugia – Milano Linate con 2 voli giornalieri andata e ritorno, effettuati dal lunedì al venerdì. Dalla fine di giungo sarà già attiva la vendita telematica mentre per l’altra compagnia da metà luglio sarà possibile effettuare prenotazioni online. “Inoltre – aggiunge Cesaretti – siamo in trattativa con una compagnia russa che sta sondando l’opportunità di aprire un collegamento tra una città russa e l’Umbria, garantendo circa 70mila persone l’anno”. La presidente Marini si sofferma sulla rilevanza strategica dell’aeroporto sia per gli imprenditori locali che per i turisti. L’investimento realizzato della durata di ulteriori 3 anni, per un totale di 6 anni compresi quelli già passati, è un segnale forte della volontà della Regione di uscire dall’isolamento. La consistenza del finanziamento è di 3 milioni l’anno di cui uno proviene da Sviluppumbria, l’uno dalla Camera di Commercio e un altro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’investimento, va specificato, non riguarda la gestione corrente, ma soltanto la promozione e lo sviluppo dei servizi. Pur non essendo un ampio bacino, l’Umbria ha dimostrato di saper gestire anche i conti dell’Aeroporto mentre tante strutture di simili ampiezza del centro Italia hanno fallito e stanno chiudendo. “E per cercare di creare una rete di trasporti integrata – afferma la Marini – stiamo cercando di immettere anche le ferrovie in questo sistema, per portare nuovi treni e il Freccia Rossa. Anche il Governo sta mettendo fondi a tale scopo e noi dobbiamo cogliere questa importante opportunità, in modo tale da avere nell’arco di 3 anni un sistema infrastrutturale più efficiente e integrato. Si può anche pensare di unire gli investimenti pubblici e privati per aumentare le sinergie locali e pianificare una strategia di sviluppo soprattutto con nuovi voli in hub che si ritengono rilevanti anche per fini commerciali”. Insomma ormai la sfida sembra partita. Ora si cercherà di fare un salto di qualità ed alzare l’asticella dei collegamenti da e per l’Umbria per tentare di uscire dal felice isolamento strutturale che ormai da troppo tempo sta limitando le potenzialità della regione Umbria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.