Parco terapeutico monte Subasio, Coletto: ” MCS non riconosciuta malattia rara ma sarà inserito nel nuovo Piano”
Il tempo passa e il progetto terapeutico del monte Subasio non decolla. Si tratta di un progetto particolarmente innovativo, in quanto prevede il trattamento di alcune patologie , tra le quali la sensibilità chimica multipla, attraverso determinate forme di cura, come ortoterapia, giardino terapia, musicoterapia, aromaterapia, ippoterapia, fisioterapia. Il progetto risale addirittura al 2012 quando la giunta regionale lo approvò. I lavori sono iniziati e c’è la necessità di concluderli in fretta, dopo lo stanziamento di 395 mila euro e i lavori dell’agenzia forestale regionale che ha proceduto all’esecuzione delle opere residue. Con queste considerazioni il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Tommaso Bori ha chiesto alla giunta di accelerare gli interventi che restano ancora da realizzare ricordando l’importanza dell’iniziativa. L’assessore alla salute Luca Coletto ha detto che ” Spello e Assisi sono in fase di ultimazione per quanto riguarda i lavori murari, il progetto rientrerà nel nuovo Piano sanitario per la parte territorio, in ambito socio-sanitario”. Coletto si è poi soffermato su un particolare non di poco conto ricordando che la MCS ” non è stata inserita fra le malattie rare, anche se i malati sono seguiti dalle strutture sanitarie esistenti. Questa patologia purtroppo non è rilevabile con esami di laboratorio, ma è indubbio che le risposte devono essere date. L’auspico è che questa malattia venga riconosciuta a livello nazionale e inserita nei livelli essenziali di assistenza. Per questo attualmente parliamo di sperimentazione , in quanto al di fuori del finanziamento statale. I due siti comunque saranno inseriti nel Piano con il vestito nuovo del piano sociosanitario”. Nella replica Bori ha chiesto di ” dare in tempi brevi una risposta e una prospettiva, perché alcune condizioni patologiche non sono compatibili con la vita nei centri abitati, bastano alcuni agenti chimici come quelli usati in agricoltura per creare gravi problemi, quindi è urgente dare una risposta”.