“Umbria on stage”, primi assaggi di rassegna con la satira di Giorgio Montanini

“Lo spettacolo nuovo” di Giorgio Montanini è pronto a sbarcare a Foligno. Sabato 12 novembre, alle ore 21.15 all’Auditorium San Domenico (prevendite Ticketone e Tickeitalia), andrà in scesa così un primo assaggio della seconda edizione di “Umbria on Stage”, il progetto per la realizzazione di spettacoli dal vivo, teatrali e musicali, promosso dall’associazione Athanor Eventi con il sostegno del “POR FESR Regione Umbria 2014-2020 Asse 3 – Obiettivo specifico 3.2 – Azione 3.2.1 Bando per il sostegno di progetti nel settore dello spettacolo dal vivo”.

In realtà quello di Montanini è il secondo evento del cartellone “Umbria on stage” per la nuova stagione 2022-2023, con il sottotitolo “Interferenze”, dopo l’anteprima di Andrea Scanzi di questa estate a Spoleto con lo spettacolo su Franco Battiato.

“Lo Spettacolo Nuovo” di e con Giorgio Montanini è uno spettacolo assolutamente coerente con la filosofia che la Satira affronta le contraddizioni di una società, le affronta a viso aperto e con gioiosissima ferocia.

“Un monologo – spiega il comico – che va in direzione ostinata e contraria, totalmente antagonista al clima politicamente corretto e ipocrita che ci sta ammorbando e soffocando. Una società che cura la forma ma dimentica colpevolmente la sostanza. Un mondo pieno di diritti ma sempre più ingiusto e diseguale. Un folle equilibrio tra la morbosità della tutela di qualsiasi idea o diversità e la bava alla bocca nel cercare di fomentare una guerra”.

“Questo periodo storico – prosegue Montanini annunciando il comedy show – ci vede combattere con un nemico subdolo, travestito da agnello, fintamente amico. Fallito il tentativo di imporre il potere attraverso la prevaricazione e la destra autoritaria, oggi siamo attaccati dalle socialdemocrazie… dagli amici. Sostegno all’Ucraina e non alla pace, Identità di genere, leggi contro la molestia, ong, pubblicità benefiche e organizzazioni umanitarie… sono davvero la scelta giusta? Rappresentano davvero la parte buona che riesce ad esprimere l’essere umano?”.

Questo monologo, secondo Montanini, pone quindi il dubbio sul fatto che tutto questo altro non serva a spersonalizzare l’essere umano, estirparlo dalla sua essenza, privarlo dell’identità. Trasformare l’uomo in un consumatore arido e senza nessun altro interesse. Un uomo perfetto per il capitalismo.