Agenzia Forestale, cresce la preoccupazione dei sindacati

Perugia – Inizia a manifestarsi forte preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali in merito alla situazione di Afor Umbria, l’Agenzia forestale regionale. Le notizie uscite in questi giorni sugli organi di stampa, che parlano di riorganizzazione, con l’unico obiettivo di realizzare forti risparmi economici, rappresentano secondo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil un rischio enorme, quello di destrutturare la stessa agenzia sui territori, centralizzando i servizi e non garantendo nemmeno gli attuali livelli occupazionali, quando è evidente a tutti, al contrario, che sarebbe necessario investire in uomini e mezzi. Ma accanto a questo ci sono le vicende, meno note, che si sono susseguite in questi ultimi mesi.

“Nel mese di luglio – raccontano Gianluca Menichini, Dario Bruschi e Mirko Ghiandoni, in rappresentanza delle tre organizzazioni dei lavoratori – abbiamo avuto comunicazione ufficiale di un progetto di cambiamento, che ci avrebbe visti protagonisti con un coinvolgimento attivo da parte della Regione e del suo assessorato di competenza, a partire dal mese di settembre. Ma ad oggi, tranne le notizie di cui sopra, non abbiamo avuto altre informazioni. Inoltre – proseguono i sindacalisti – Dopo aver chiaramente espresso dubbi sulla revoca della precedente selezione per operai forestali a tempo determinato e sui principi ispiratori della nuova, siamo anche qui ancora in attesa degli sviluppi, senza sapere se questa selezione riuscirà a soddisfare le reali esigenze dell’ente, cosa su cui nutriamo forti dubbi”.

Da mesi Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono di poter discutere e chiarire l’inquadramento professionale e le mansioni dei dipendenti. “Situazione ferma da anni – insistono i rappresentanti dei lavoratori – nonostante nuovi tipi di lavoro e di incarichi, nonostante importanti cambiamenti nell’organico, per pensionamenti e uscite, che comportano un’attenzione e un coinvolgimento (giusti) nei confronti degli impiegati pubblici, ma non nei confronti di quelli forestali”. A tale proposito, i sindacati degli lavoratori forestali sottolineano come l’amministrazione e le organizzazioni sindacali del pubblico impiego siano attualmente impegnate nella discussione sul nuovo modello organizzativo e nella definizione del nuovo organigramma, mentre “non si parla e non si ritengono importanti le decine di impiegate e impiegati forestali che sia nella sede centrale, sia nel sedi territoriali, svolgono lavori essenziali, come supporto ma anche e soprattutto in assoluta autonomia dagli stessi impiegati pubblici”.

Altra situazione preoccupante, secondo Flai, Fai e Uila, è la “diatriba” Afor-Adisu. “Abbiamo la forte sensazione che si stia mettendo seriamente a rischio una convenzione più che ventennale tra Afor e Adisu – continuano Menichini, Bruschi e Ghiandoni – sulla gestione delle portinerie delle residenze per studenti universitari. Una nuova convenzione firmata a giugno, oltre a ridurre l’importo riconosciuto ad Afor, ha ridotto la durata da tre a un anno; si sta modificando l’organizzazione dei servizi, con forte ricaduta sulle buste paga dei lavoratori occupati, generando contemporaneamente un forte attrito tra le due amministrazioni”. “Abbiamo la preoccupazione che non si ritenga più centrale l’esistenza di questa convenzione – aggiungono i tre segretari – ma ricordiamo che la stessa è necessaria per garantire occupazione a circa 60 dipendenti Afor; sempre impegnati, professionali e che hanno dimostrato disponibilità in tutti questi anni, non ultimo questo 2020, attraversato da mille ulteriori difficoltà, dovute al COVID-19”.

Insomma, per Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil serve uno sforzo importante. “Uno sforzo della nuova amministrazione dell’ente, nella disponibilità ad affrontare le situazioni attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali; della giunta regionale, nel coinvolgerci per discutere dei problemi complessivi che riguardano l’Afor e dare continuità al servizio che l’agenzia ha garantito in questi anni, con ottimi risultati, su tutto il territorio regionale. Come rappresentanti dei lavoratori siamo a disposizione, pronti ad affrontare le problematiche e le sfide che si presenteranno e a farlo in fretta, senza perdere ulteriore tempo, altrimenti saremo costretti intraprendere iniziative di mobilitazione per difendere il lavoratori e la stessa Afor”.