Attacco al Parlamento

di Pierluigi Castellani

L’attacco al parlamento inglese con le cinque vittime ed i numerosi feriti sta ancora a ricordarci quanto  sia pericoloso l’Isis all’interno dei paesi occidentali con l’emergere di frange violente, apparentemente non collegate fra loro, chiamate dalla pubblicistica con l’appellativo di lupi solitari. Contrastare questo fenomeno non è facile, perché sembrano emergere improvvisamente soprattutto all’interno di quelle generazioni di immigrati di seconda o terza generazione, che si supporrebbe  da ritenersi oramai integrati. Ed invece così non è. Li arma un odio per tutto quello che noi considerazione di cultura occidentale e che emblematicamente e rappresentato dalle nostre istituzioni democratiche come Westmister, che è di gran lunga il più antico parlamento di una democrazia di tipo rappresentativo.

Questo dell’attacco ad un parlamento sembra rappresentare una escaletion del terrorismo. Fino ad ora si erano colpiti i giornali,le sedi di svago, i mercati , i rappresentanti della religione cristiana, insomma tutto quanto rappresentava la nostra quotidianità, la cultura, il nostro costume di vivere. A Londra si è andato oltre , si è voluto attaccare il simbolo della democrazia rappresentativa, ora che molti parlano della crisi della democrazia e si guarda con preoccupazione allo svilimento delle istituzioni dovuto al prevalere dell’antipolitica ed alla lotta a presunte caste che si sarebbero insediate all’interno delle istituzioni. Ed è quanto mai preoccupante  che quando si consumava la tragedia di Londra a Roma c’erano dei parlamentari, che impedivano il normale funzionamento della Camera dei Deputati. Non si vuole con questo fare delle analogie con i fatti di Londra, ma si vuole solo rimarcare che quando il terrorismo di matrice islamica attacca il cuore della democrazia si vorrebbe che tutti si facessero un dovere di difendere le istituzioni parlamentari che sono il baluardo  delle nostre libertà. Sintomo di questa sottovalutazione è anche l’esasperata contrapposizione che si fa tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta all’insegna di un ingannevole “uno vale uno”, che poi si trasforma , come è dimostrato dalle recenti vicissitudini del Movimento 5stelle in un più veritiero “uno vale tutto”. Spesso infatti il richiamo diretto al popolo è il costume di molte dittature ed autocrazie, che non volendo condividere con altri il potere pretendono di fondare sulla chiamata diretta delle folle la base della loro legittimazione. Ecco perché i fatti di Londra rappresentano un forte ammonimento per quanti cercano di svilire quanto faticosamente conquistato. La democrazia bisogna difenderla e conquistarla ogni giorno dando un’anima al suo orizzonte, cacciando la cattiva politica con la buona politica, non erigendo muri e sterili contrapposizioni che sono il vero ostacolo all’integrazione ed alla convivenza dei tanti popoli che popolano il nostro pianeta.

Questo tragico attacco a Westmister cade anche nel periodo delle celebrazioni dei sessanta anni dai trattati di Roma. Solo il rinvigorimento del progetto europeo può metterci al riparo da pericolosi passi indietro. L’Europa ha dato sessanta anni di pace e serena convivenza ai popoli del nostro continente, come mai si è verificato nella storia millenaria di questi popoli. Condividere i medesimi valori, armonizzare i diversi interessi, consentire che nascano e crescano generazioni di giovani all’interno di una medesima cultura europea è il migliore antidoto contro il riemergere di steccati che prima o poi alimentano contrapposizioni e guerre. Certamente perché tutto questo sia credibile occorre una politica europea attenta ai bisogni di quanti si sentono emarginati e che sono stati impoveriti da una globalizzazione senza regole. Solo dando una prospettiva di crescita e di equità si rinsalda l’Europa e  ciò sarebbe la migliore risposta a chi vuole colpire al cuore la nostra democrazia.

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