Il Consiglio europeo dell’inconcludenza

di Pierluigi Castellani

Potrebbe sembrare la consueta ed abusata alternativa tra il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto ma purtroppo c’è senz’altro dell’altro nell’esito dell’ultimo consiglio europeo tra i 28 (ancora è compresa la Gran Bretagna) paesi europei. C’è ancora una volta la dimostrazione dell’inconcludenza di un’ Europa, che sembra tornare indietro anziché cercare di rafforzare la sua integrazione. Più che di temi economici, di sviluppo e di crescita, si è parlato solo di migranti perché oramai l’agenda europea è dettata dai populismi sovranisti, che minacciano le politiche dei paesi anche di quelli più interessati ad un rafforzamento dell’Europa. E’ così per la Germania dove la leadership di Angela Merkel è sempre più minacciata dal suo tradizionale alleato, la CSU bavarese, che teme di perdere consensi alla sua destra, lo è anche per l’europeista Macron, pauroso di una ripresa di consensi da parte della Marine Le Pen. Lo è certamente per l’Italia dove oramai la straripante Lega di Salvini di fatto guida il governo italiano il cui primo ministro Conte è costretto a dichiararsi soddisfatto delle conclusioni del vertice di Bruxelles ben sapendo di essere stato costretto ad arretrare rispetto agli accordi stretti in precedenza dagli altri governi.

Il governo italiano infatti bisticciando con tutti e mostrando a tutti i muscoli ha fatto prevalere le tesi dei paesi antiimmigrazione più oltranzisti, che hanno raggiunto il risultato di fare abbandonare il principio di collocazione obbligatoria dei migranti giunti in Europa dal mare. Ora la redistribuzione è solo su base volontaria il che significa che nessun migrante verrà collocato nei paesi europei che si rifiutano come i paesi del gruppo di Visengrad. Questo è il capolavoro della politica di Salvini, che ha stretto alleanze proprio con L’Ungheria, la Polonia e la Repubblica ceca, che non vogliono assolutamente migranti sul loro territorio. Purtroppo non si tratta solo del pressapochismo, dell’inesperienza, e forse anche dell’incompetenza, di cui sta dando prova il nuovo capo del governo italiano ma del fatto che sta venendo meno ogni principio di solidarietà tra i paesi membri dell’Europa, che è invece uno dei capisaldi su cui è nato il progetto europeo. L’Europa del sovranismo populista, delle barriere e dei muri antistorici, della riscoperta del nazionalismo per coprire le falle di politiche socialmente ed economicamente avventate rappresenta un grave pericolo per la stessa stabilità del continente europeo. Del resto che cosa sta avvenendo in Italia? Salvini sta costringendo tutto il governo lega-pentastellato a parlare solo del problema dell’immigrazione mentre tutto il resto rimane sullo sfondo od è addirittura dimenticato. Dove sono i provvedimenti a favore della sviluppo, della creazione di posti di lavoro, della lotta alle diseguaglianze ed al disagio sociale ? Sembrano spariti dall’orizzonte della politica italiana, l’importante è che Salvini ,sempre più l’uomo forte del governo nell’immaginazione collettiva che domina l’opinione pubblica, si faccia forte con i più deboli dei deboli cioè con quei disperati che vagano nei gommoni sul Mediterraneo, ai quali è pur vero che non può pensare solo l’Italia ma tutta la collettività internazionale, ma certamente non attraverso quelle alleanze che Salvini sta ricercando e che anche all’ultimo raduno di Pontida ha rilanciato immaginando un’Europa dei partiti sovranisti e populisti. Così Salvini potrà scaldare le piazze e conquistare qualche voto in più, ma i problemi del lavoro, dello sviluppo ,della ricerca della pace e della solidarietà tra i popoli passano nel dimenticatoio della storia con conseguenze che non vorremmo neppure immaginare.

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