CHI HA VINTO A BRUXELLES
di Pierluigi Casteĺlani
Lo storico accordo raggiunto a Bruxelles sul recovery fund è senza dubbio un successo di Giuseppe Conte e del governo giallorosso e non può che condurre a profondi cambiamenti nel confronto politico italiano. In primo luogo cambia la narrazione che sull’ Europa è stata fino ad ora prevalente. L’ Europa non appare più l’arcigno difensore dell’ austerity ma diventa solidale e più unita sulla strada di una maggiore integrazione tra i suoi stati membri. Ma è sulla politica italiana che si può avere qualche clamoroso mutamento. Si è visto già nei commenti che i partiti hanno rilasciato dopo la lunga trattativa di Bruxelles, perchè mentre le forze di governo sono state compatte nel salutare positivamente l’accordo ,così non è avvenuto nello schieramento di centrodestra dove FI ha mantenuto ferma la sua posizione 3europeista mentre Salvini ha parlato di “colossale fregatura” quando la sua alleata nel sovranismo Giorgia Meloni ha più realisticamente sospeso il suo giudizio al momento dell’ attuazione in concreto del recovery fund. Questo può significare il materializzarsi anche in Italia di un ‘alleanza come quella che nel parlamento europeo ha portato ad eleggere presidente della commissione Ursula von der Leyen? Non credo, ma questa divisone nel centrodestra può scalfire quell’unità di facciata che viene sempre sbandierata. Comunque il più frrastornato in questa situazione sembra essere il leader leghista, che forse sperava di poter utilizzare nella sua permanente campagna elettorale il fallimento della trattativa europea. Infatti come può ancorarsi al suo nazionalismo sovranista quando l’accordo raggiunto a Bruxelles è una clamorosa smentita del principio sovranista?& Ora c’è più Europa e non meno ed è grazie ai fondi europei che l’ Italia potrà uscire dalla crisi economica e sociale in cui con la pandemia è precipitata. Certamente ora il governo Conte 2 non ha più alibi, non può fallire, il suo fallimento sarebbe il fallimento dell’Italia.