Il giorno della memoria

 

di Pierluigi Castellani

Purtroppo sembrano essere in molti quelli che non comprendono appieno il significato ed il valore del giorno della memoria, istituito per ricordare le vittime del nazifascismo. Forse potrà sembrare una rituale ricorrenza a cui non si vuole dare troppo peso proprio per la sua annuale ripetitività, così che la giornata finisce per essere celebrata con qualche bel discorso o con l’incontro di qualche scolaresca con qualcuno dei superstiti dei campi di sterminio. Ma questa volta il Capo dello Stato ha voluto dare solennità e particolare evidenza all’evento nominando senatrice a vita Liliana Segre, che costituisce la memoria vivente di quella grande tragedia. Liliana Segre con i suoi ricordi, la sua testimonianza di sopravvissuta alla shoah, la sua tenacia nell’incontrare le nuove generazioni per ricordare  loro il dramma dell’olocausto è l’esempio vivente di una vita spesa con l’imperativo di non dimenticare.

E non ci sono solo i negazionisti, che pur difronte ad ogni evidenza storica, parlano dell’olocausto come di una falsa notizia come se non fosse vero che sei milioni di ebrei sono stati inghiottiti nei gorghi della storia del novecento tra immani sofferenze e dolori, ma ci sono anche quelli, specie in Italia, che pur condannando le leggi razziali e la disastrosa entrata in guerra del nostro paese cercano di salvare un Mussolini, presunto innovatore, non rifuggendo dal farsi ritrarre con alle spalle un busto del duce. Questi sono i più pericolosi, perché cercano di ascrivere i cosiddetti “errori” del fascismo ad incidenti sporadici e non pienamente voluti, dimenticando che è proprio l’ideologia del fascismo, intollerante ed esasperatamente nazionalista, che ha condotto prima all’avventura africana e poi alle leggi razziali ed all’entrata in guerra a fianco di Hitler. Oggi c’è chi, studioso del populismo, ci spiega che quando il populismo si afferma senza democrazia allora ha tutti i virus dell’autoritarismo e della dittatura oppressiva. Del resto non era già tutto lo sbocco drammatico del fascismo nell’assassinio di Giacomo Matteotti, nella messa al bando di tutte le forze politiche antifasciste, nell’ideologia del partito unico, del controllo della stampa, del cinema e di ogni mezzo di comunicazione, nell’ostracismo dato ai docenti, ed a tutti i servitori dello stato, che non professavano fedeltà al fascismo ed al suo leader?

Il passo è stato poi inevitabile verso le leggi razziali e l’entrata in guerra a fianco della Germania nazista per chi pensava che la difesa della italianità comportasse l’esclusione di tutti i considerati diversi ed un imprescindibile allargamento dei confini nazionali. Poi la storia si è incaricata di contraddire tutto questo, ma oramai il dramma era stato innescato con le conseguenze che ben conosciamo. Per questo la giornata della memoria deve essere vissuta come un’ imprescindibile lezione storica affinché la storia non debba ripetersi, perché quando si ripete rischia di risolversi in un’altra tragedia. Naturalmente non ci si può oggi limitare a ricordare l’orrore delle camere a gas, la sofferenza straziante di quanti furono costretti a lasciare la loro casa, il loro lavoro, la loro famiglia, di quanti furono separati dai loro figli ed i figli dai loro genitori, di come tutto questo ha oscurato i valori di quello che chiamiamo occidente e di come l’Europa, dilaniata in se stessa, ha vissuto il dramma della guerra. L’oggi ci impone di riflettere sul come si può evitare che questi dolorosi eventi accadano ancora una volta ed allora è necessario pensare a come vivere il nostro tempo senza creare nuove esclusioni, senza apportare nuove fratture nel mondo,a come governare la globalizzazione, che non può essere solo negata, ma va regolamentata perché non produca nuove diseguaglianze, nuove disparità tra nord e sud del pianeta e perché non sia origine ed occasione di nuove guerre. L’imperativo della giustizia e della pace deve interrogare tutte le coscienze, anche di coloro, che eredi delle vittime della shoah, debbono impegnarsi affinché nessuno oggi possa diventare vittima.

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