La nave Diciotti e la politica italiana

di Pierluigi Castellani

I 177 migranti salvati dalla nave Diciotti della guardia costiera italiana sono finalmente tutti a terra ove potranno essere visitati e curati, ma le tensioni politiche su questo caso rimangono tutte e non si sa a cosa poi potranno condurre. Da questa vicenda si possono comunque trarre alcuni insegnamenti ed alcune utili considerazioni. La prima riguarda l’impatto sull’opinione pubblica, che le traversie della nave Diciotti hanno avuto ed avranno sull’opinione pubblica. Un primo impatto può essere innanzitutto ingannevole. E’ pur vero che i sondaggi plaudono all’azione del ministro Salvini, ma l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione migranti sta facendo dimenticare altre più gravi problematiche che sta attraversando il nostro paese. Per ora l’azione muscolare di Salvini attrae consensi perchè fa della questione immigrazione la cartina di tornasole di tutta l’azione di governo. Ma i problemi economici dell’Italia e le soluzioni per affrontarli rimangono comunque sullo sfondo e non possono essere rimossi. Come verrà affrontato il nodo della crescita del nostro paese, come si creerà lavoro per i giovani disoccupati, quanto costerà al paese la risalita dello spread che scoraggia gli investitori e farà pagare più interessi sul nostro debito? Questi sono i veri interrogativi a cui dovrebbe porre attenzione l’opinione pubblica se non fosse continuamente distratta dalle continue esternazioni del leader della Lega, che sembra occupato soltanto ad evidenziare uno solo dei tanti problemi che affollano questo nuovo secolo. E poi ci sono alcune constatazioni a margine della vicenda della nave della guardia costiera che vanno fatte. La prima riguarda il nostro rapporto con l’Europa. Il governo sta alzando il livello dello scontro con Bruxelles senza raggiungere alcun risultato positivo.

L’Italia è sempre più isolata e non soltanto sull’emigrazione ma anche sul versante dei rapporti economici. Il governo lega-pentastellato non fa che minacciare ritorsioni contro l’Europa, prevedendo il mancato pagamento della nostra quota di contributi alla Comunità e la paralisi della sua vita facendo mancare il voto italiano sulle questioni sulle quali occorre il voto unanime di tutti i paesi europei. Ma tutti questi bellicosi proclami non hanno prodotto alcunchè e non sembra che sia la Lega che i 5Stelle si rendano conto del devastante scenario che può presentarsi al nostro paese con il suo totale isolamento (forse anche la fuoriuscita dall’Europa) . E poi c’è la constatazione , oramai sempre più evidente, che il governo sia guidato dal leader della Lega, che detta la linea nel silenzio più totale del presidente Conte, e nell’acquiescenza , anche questa sempre più palese, dei 5Stelle dove pure sta crescendo il malumore ed i dissenso dalla linea Salvini ma sempre più silenziato dalla copertura totale fornita a Salvini da Di Maio, che mal sopporta anche le esternazioni non allineate del presidente della Camera Fico. Da ultimo c’è da notare a come si è giunti alla svolta decisiva, che ha reso possibile far scendere dalla Diciotti tutti i 177 emigranti. Non sono stati i paesi europei a cui inutilmente si è rivolto con i suoi toni minacciosi il ministro dell’interno, del resto occupato ad incontrare Orban, leader dei paesi contrari a dare una mano sull’emigrazione all’Italia, non è stato il presidente Conte sempre più silente, ma un paese come l’Albania che non fa parte dell’Europa, l’Irlanda, ove si è recato Papa Francesco e soprattutto la generosità della Chiesa italiana, che si farà totalmente carico di 100 ospiti della Diciotti. Questo dei vescovi italiani è un segnale importante perché dimostra concretamente da che parte sta la Chiesa di fronte ai drammi umanitari del nostro secolo. Un segnale che soprattutto dovrebbe essere colto da quanti, ad ogni piè sospinto, dicono di voler difendere i valori cristiani della nostra civiltà. E’ vero che la Chiesa non ha bisogno di seguire i sondaggi e che orienta la propria azione solo alla luce delle pagine del Vangelo, ma forse la Chiesa guidata da Francesco sa che il suo principale dovere non è solo la fedeltà al Vangelo ma anche quello di educare e parlare alle coscienze, anche a quelle che si dimenticano di essere cristiane una volta uscite dalla Messa della domenica.

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