Nei ballottaggi prevale il centrodestra

di Pierluigi Castellani

Si dirà che sono state elezioni locali ma certamente la vittoria del centrodestra in città come Genova, Piacenza, La Spezia e L’Aquila è una ferita che non può non bruciare per il Pd e per il centrosinistra. Sì tutto il centrosinistra ,perché a Genova , a Piacenza e si potrebbe aggiungere anche Sesto San Giovanni c’era tutto il centrosinistra, quello allargato, che comprendeva anche i bersaniani ed altre formazioni di sinistra. Però è certo che il Pd sta perdendo tutti i ballottaggi dopo Roma e Torino. Quando c’è in gioco un candidato appoggiato dal PD questo perde sia con i 5Stelle sia con il centrodestra, che ha dimostrato di sapersi aggregare e di attrarre consensi anche fuori della propria area. Infatti se nel doppio turno molti sono stati gli elettori che si sono rifugiati nell’astensione ( Grillo a Genova non è andato a votare) è però sicuro che una parte dell’elettorato dei 5Stelle, che si sta rilevando molto contiguo all’elettorato di centrodestra, ha certamente contribuito alla vittoria della destra nei ballottaggi. Il Pd ed il centrosinistra non hanno saputo aggregare nel secondo turno elettori di altre aree e su questo Renzi e tutto il Pd si devono interrogare.

L’autosufficienza del Pd, quello del 41% delle ultime europee, non esiste più, né ha saputo attrarre elettori delusi del centrodestra in un momento in cui, almeno a livello nazionale, il centrodestra si trova diviso tra chi è nel Ppe e quindi in Europa ed invece chi è contro l’Europa come Salvini. Il Pd deve fare un esame serio sul futuro, perché se non è possibile lo sfondamento al centro allora deve interrogarsi sul perché un ceto sociale ed un elettorato di tradizionale riferimento forse si è rifugiato nell’astensione. Ma se Renzi deve interrogarsi sulle ragioni di questa sconfitta lo devo fare anche chi da sinistra a lui si oppone. Paga questa perenne conflittualità nel centrosinistra, questo continuo dipingere il Pd come un partito non più di sinistra ? Non credo proprio. I fatti lo stanno a dimostrare. Infatti su questi ballottaggi ha pesato anche il deciso schierarsi dei democratici a favore della legge sullo ius soli, che, stando all’ultimo sondaggio, sembra non essere gradita alla maggioranza degli italiani. Chi dipinge il Pd di Renzi come una forza oramai di destra fa il gioco dell’avversario, perché come dimostrano i ballottaggi la destra c ‘è ed è viva e vegeta e rimane un pericoloso avversario del Pd, ma anche di tutta la sinistra. Non tener conto di questo induce parte dell’elettorato alla sinistra del Pd a starsene a casa e quindi a far prevalere la destra. La bassa affluenza degli elettri al secondo turno è dovuta in parte anche a questo. Si veda quello che è accaduto a Catanzaro ed in altri significativi comuni. Certamente non tutto è stato negativo perchè al centrosinistra sono andate città significative come Padova, Taranto e Lecce, ma non basta per ammorbidire la sconfitta. Occorre ora fare un serio esame di quanto avvenuto. Anche in Umbria, perché la perdita di Todi, sia pure per una manciata di voti, pesa su tutta la politica regionale. Il centrodestra è pericoloso anche in Umbria e chi da sinistra ha preferito stare a casa deve riflettere sul fatto che Todi sarà governata da una coalizione dove siede anche Casa Pound. Questi sono i rischi reali che debbono inquietare tutti.

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