Covid Umbria, raggiunto il plateau per ricoveri e terapie intensive. Strapazzata del Sindaco di Gubbio agli eugubini

Da lunedì quasi tutta Italia sarà arancione, Umbria compresa. Del resto i dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia non possono ancora far calare l’attenzione. Le terapie intensive, anche in Umbria, pur segnalando un netto miglioramento della situazione sono ancora sopra la soglia di guardia. Il presidente dell’Istituto Superiore di sanità Silvio Brusaferro spiega che ” le terapie intensive e i ricoveri sono arrivati al plateau e ci aspettiamo che nei prossimi giorni inizino a scendere e ci aspettiamo che successivamente questo avvenga anche per i decessi”. Occorre però procedere con la massima cautela prendendo in considerazione – ad esempio per le riaperture – indicatori come il numero progressivo di popolazione vaccinata, la circolazione di varianti e il livello che rende possibile il tracciamento di 50 casi per 100 mila abitanti”. Del resto tutti gli esperti concordano nel dire che la copertura vaccinale sia un elemento importante per ” prendere decisioni sulle riaperture”. Lo stesso Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della sanità, sottolinea che per un ritorno alla vita normale nei prossimi mesi sarà necessario ” liberare gli ospedali da questo carico e mettere in sicurezza le persone che sono a rischio maggiore”. Solo dopo possiamo permetterci di allentare le misure in vigore. Da lunedì nelle Regioni arancione ci sarà il ritorno in classe per gli studenti fino alla terza media e al 50% per quelli delle scuole superiori; scatterà la riapertura di negozi di abbigliamento e calzature, di esercizi non essenziali, di parrucchieri e di estetisti. Bar e ristoranti continueranno invece a restare aperti solamente per l’asporto o la consegna a domicilio. Da lunedì, inoltre, nelle regioni arancioni si potrà circolare liberamente all’interno del proprio Comune e andare a trovare parenti e amici. Non si potrà uscire dal territorio regionale se non per comprovati motivi da salute o lavoro. Ancora chiuse piscine e palestre. Nel frattempo a Gubbio, unica città con numeri da “zona rossa” e con una incidenza settimanale superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti, il Sindaco Filippo Maria Stirati scende in campo e rimprovera gli eugubini. ” Basta con chi assume comportamenti irresponsabili, con chi si chiude nei luoghi chiusi in barba a ogni regola. E’ inaccettabile”. Ha detto il Sindaco Stirati, che si scaglia contro ” le ammucchiate conviviali” ricordando che i comportamenti scorretti mettono  a rischio la vita degli anziani e allontanano le riaperture. Per la dottoressa Gabriella Vinti, responsabile del Servizio Igiene dell’Alto Chiascio,  quello che sta succedendo a Gubbio ” è probabilmente legato alla circolazione delle varianti, brasiliana in primis. “. C’è poi un ulteriore problema: ” Scopriamo i contatti dei soggetti positivi quando è troppo tardi, ovvero quando hanno già contratto il Covid. C’è bisogno di maggiore collaborazione, di trasparenza dei comportamenti e di correttezza”.