Muore per un osso di coniglio nell’esofago, condannati dalla Corte dei Conti due medici umbri dell’ospedale di Branca: dovranno restituire 224 mila euro

Un medico e un radiologo sono stati condannati dalla Corte dei Conti dell’Umbria per la morte di un paziente avvenuta all’ospedale di Branca nove anni fa. Prosciolto, invece, un terzo medico intervenuto soltanto successivamente. Giancarlo Bazzurri, 66 anni,  era stato portato al Pronto soccorso del nosocomio eugubino-gualdese per un’insufficienza respiratoria causata da un osso di coniglio nell’esofago. Dopo gli accertamenti del caso l’uomo era stato dimesso. Appena due giorno dopo però è stato costretto a tornare all’ospedale di Branca per poi essere trasferito al Santa Maria della Misericordia di Perugia.  Quando è arrivato a Perugia il suo quadro clinico era assai grave e nonostante un disperato intervento chirurgico il sessantaseienne è deceduto. Dopo una vertenza legale iniziata dagli eredi la Usl Umbria 1 ha versato agli stessi 700 mila euro. I tre medici erano stati citati dalla Procura della Corte dei Conti a giudizio “per aver posto in essere una condotta sanitaria errata” che avrebbe causato la morte del paziente. Nei loro confronti è stata chiesta una condanna di risarcimento a favore della Regione Umbria che aveva fatto fronte, attraverso la Usl Umbria 1, all’erogazione dei 700 mila euro agli eredi della vittima. I giudici contabili hanno così condannato il medico del Pronto soccorso e il radiologo che hanno visitato il paziente la prima volta mentre è stato assolto un terzo medico che era intervenuto soltanto in un secondo momento.  Secondo la procura quando Bazzurri si è presentato per la prima volta al Pronto soccorso di Branca, con un forte senso di oppressione al giugolo, fu sottoposto ad una visita  in otorinolaringoiatria che non evidenziò la presenza di corpi estranei. Soltanto due giorni dopo, quando è tornato al Pronto soccorso, veniva sottoposto alla Tac che evidenziò la presenza un corpo estraneo e la perforazione dell’esofago. Durante l’intervento chirurgico all’ospedale di Perugia fu rimosso proprio l’osso di coniglio. I due medici condannati dovranno ora restituire alla Regione 224 mila euro.