Perugia, operazioni sicurezza in città: due arresti

PERUGIA – Prosegue, senza soluzione di continuità, l’impegno dell’Arma per contrastare sul territorio qualsiasi forma d’illegalità, soprattutto nelle zone della città maggiormente sensibili, al fine di dare concrete risposte alla richiesta di sicurezza proveniente dalla cittadinanza.

A finire nei guai, questa volta, sono stati due cittadini stranieri, di nazionalità albanese e tunisina, pregiudicati, arrestati, nelle ultimissime ore, in due distinte operazioni, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Perugia e della Stazione di Perugia – Fortebraccio, entrambi con l’accusa di violazione della legge in materia d’immigrazione.

Il 10 e l’11 ottobre uu.ss., infatti, durante due dei tanti controlli eseguiti nelle zone maggiormente a rischio, l’attenzione dei militari si è concentrata su due uomini che, sorpresi in atteggiamento sospetto, alla richiesta dei documenti, pur fornendo passaporti rilasciati rispettivamente dalle autorità albanesi e tunisine, hanno dato chiari segnali d’insofferenza, dimostrando particolare nervosismo, che si è acuito progressivamente col passare dei minuti. Qualcosa non tornava e sono immediatamente scattate verifiche più approfondite: i due sono stati portati in caserma e sottoposti a rilievi foto – dattiloscopici che, facendo emergere la realtà della situazione, hanno spiegato senza ombra di dubbio il perché dello stato di nervosismo degli individui.

È emerso, quindi, che i due stranieri, già espulsi dal territorio nazionale nei mesi di maggio e agosto 2018, in quanto destinatari di un provvedimento della Prefettura di Perugia e conseguentemente rimpatriati nei paese d’origine, hanno fatto rientro in Italia, senza la speciale autorizzazione del Ministero dell’Interno, trasgredendo di fatto ai dettami del provvedimento ostativo originario che vietava loro di ritornare nel bel paese per un periodo di cinque anni.

Avevano ancora una volta scelto l’Umbria quale luogo per il loro illegale soggiorno, convinti che dopo qualche mese dalla prima esperienza nessuno poteva più ricordarsi di loro. Così evidentemente non è stato e i Carabinieri hanno messo la parola fine al loro pellegrinaggio.

Espletate le formalità di rito, i due stranieri sono stati trattenuti all’interno delle camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di essere processati con rito direttissimo dalla magistratura, per rispondere del reato contestato. All’esito degli iter giudiziari, i due arresti sono stati convalidati.

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