Processo Asm, prossima udienza venerdì poi la sentenza

TERNI – Venerdì è fissata l’udienza per il processo Asm che vede imputate 18 persone accusate di mobbing e ambientale. Le difese hanno ieri esposto in aula le proprie ragioni. Per l’avvocato Paolo Dell’Anno, che difende l’ex presidente Asm Piero Sechi e l’ex direttore generale Moreno Onori, “Non è emerso, per quel che riguarda Sechi, alcun coinvolgimento diretto ne indiretto. Rispetto alla posizione di Onori, i comportamenti ascritti sono pura e semplice esplicazione dei poteri di coordinamento in capo al direttore generale”.

Come riporta il Corriere dell’Umbria rispetto all’accusa, rivolta ad Onori, di aver messo in atto “comportamenti aggressivi”, l’avvocato Dell’Anno spiega che “questa è basata soltanto su dichiarazioni dei diretti interessati, senza altri riscontri testimoniali”. Infine sui reati ambientali: “Le uniche accuse vengono da due consulenti del pm, contestati in aula per la loro professionalità. Ho chiesto l’assoluzione a fronte dell’assoluta mancanza di prove”.

Fra gli imputati per cui l’accusa ha chiesto una condanna – a un anno e sei mesi – ci sono anche l’ex sindaco di Temi Paolo Raffaelli e l’ex presidente di Asm Giacomo Porrazzini. Entrambi sono difesi dagli avvocati David Brunelli e Adriana Faloci che spiegano: “Il pm non ha raccolto alcuna prova nei loro confronti. Il primo, al tempo dei fatti contestati, era sindaco e non aveva alcuna competenza ad intervenire nelle vicende inteme all’azienda. L’altro era presidente del Cda che si occupava solo di programmazione e strategie aziendali e che, con un atto scritto, aveva delegato la gestione dell’azienda al direttore generale. La costruzione dell’accusa attorno al presunto mobbing è giuridicamente ardita”.

Rispetto ai reati ambientali contestati, secondo gli avvocati Brunelli e Faloci “tutte le ipotesi sono caratterizzate da un completo deserto proba torio”. In aula si tornerà il 15 gennaio per le arringhe, fra gli altri, degli avvocati Maria Mezzasoma, Roberto Spoldi e Laura Chiappelli. Poi, dopo le repliche, il collegio di ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.

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