Scontri e insulti razzisti nella partita con il Petrignano, denunciati due giocatori della Terni Est

L’8 novembre al termine dell’incontro di calcio Petrignano – Terni Est valevole per il campionato Juniores Regionale A2 girone B quello che doveva essere un terzo tempo di fair play si è trasformato nella resa dei conti di una partita tesa già in campo.

Sfottò, frasi pesanti, spintoni e poi vere e proprie aggressioni, non solo con calci e pugni ma, addirittura, anche con la bandierina del guardalinee, utilizzata da quello della società Terni Est per colpire gli avversari .

Tali disordini, ai quali hanno preso parte tesserati di entrambe le squadre, è stata placata dai dirigenti e assistenti delle due società, ancora prima dell’intervento delle Forze dell’ordine.

Rissa sedata ma questione non conclusa.

Il ricovero nell’Ospedale di Assisi di un giocatore del Petrignano per le lesioni riportate ha dato inizio ad una serrata attività d’indagine da parte degli agenti del Commissariato di Assisi, diretto dal Commissario Capo della P.d.S. Francesca D. Di Luca.

L’episodio più grave l’aggressione ad un giocatore del Petrignano, un diciottenne ecuadoriano, colpito con calci e pugni al basso ventre e insultato con frasi di discriminazione razziale.

Gli agenti dell’Ufficio Anticrimine, coordinati dall’ispettore Stoppini, hanno iniziato così gli accertamenti necessari al fine di ricostruire la reale dinamica dei fatti occorsi e individuare i responsabili dell’aggressione avvenuta.

Grazie alle numerose testimonianze raccolte nei giorni successivi all’evento e alle descrizioni fisiche fornite è stato possibile risalire al giocatore della Terni Est che, al termine della partita disputata l’8 novembre, ha proferito nei confronti del suo avversario di gioco le frasi ingiuriose di discriminazione razziale.

Riscontri ulteriori hanno permesso di accertare il coinvolgimento nella rissa dell’assistente della società Terni est che con la sua bandierina del guardalinee si è reso responsabile dell’aggressione ai danni del capitano della squadra avversaria.

Scattate per i due una denuncia alla procura della Repubblica: il primo dovrà rispondere del reato di ingiuria aggravata dall’art. 3 della Legge nr. 205 del 25 giugno 1993 perché commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso e che prevede l’aumento di pena fino alla metà; il guardalinee è stato invece denunciato per il reato specifico di cui all’art. 6 bis, comma1, della Legge 401/89 ( modificato dall’art. 3 della Legge 41/2007).

Per entrambi è stata avviata la procedura prevista per l’emanazione del Daspo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.