Terni, immigrazione e anagrafe: dal comitato dell’ordine pubblico impegno comune contro le criticità

TERNI – È stato incentrato soprattutto sulla questione dell’immigrazione la riunione di oggi del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto, Gianfelice Bellesini, a cui hanno partecipato, insieme al questore, Carmine Belfiore e ai vertici locali delle forze di polizia, l’assessore comunale, Emilio Giacchetti, il procuratore capo della Repubblica, Cesare Martellino, il gip presso il Tribunale di Terni, Maurizio Santoloci, e il responsabile dell’ufficio anagrafe di Terni, Massimo Cavadenti.

Nel corso dell’incontro, con il contributo dell’autorità giudiziaria sono stati valutati alcuni aspetti capaci di incidere sulle strategie di prevenzione e contrasto della criminalità diffusa e dei fenomeni collegati all’immigrazione clandestina. Si è, in particolare, approfondito il tema dei controlli di polizia anagrafica finalizzati a prevenire eventuali casi di residenzialità fittizia o facile, che possono rendere più difficoltosa l’azione di prevenzione, contrasto e repressione dei reati.

“La complessità dei temi – ha spiegato il prefetto Bellesini – richiede una risposta massimamente coordinata fra tutti gli apparati dello Stato, in modo da ricondurre a coerenza le azioni di ciascuno in un quadro strategico che non deve perdere mai di vista le prioritarie finalità di tutela della sicurezza dei cittadini e delle regole di convivenza. Ogni Istituzione sta facendo il massimo in questo senso e, nel riconoscimento di questo sforzo comune, la riunione di oggi ha inteso perseguire quel valore aggiunto che, partendo dalla conoscenza delle criticità, assicuri la circolarità delle valutazioni e l’armonizzazione delle procedure amministrative.”

“Il problema dell’immigrazione – ha detto il procuratore Martellino – non si può risolvere a livello locale ma presuppone necessariamente accordi con i governi dei Paesi interessati. Il nostro sistema giuridico, tuttavia, pur essendo molto garantista, ci mette a disposizione degli strumenti che vanno utilizzati meglio, soprattutto nel valutare la personalità dei soggetti coinvolti.”

Dei c.d. ‘buchi neri’, ovvero quelle larghe maglie che il sistema offre a chi vuole continuare a delinquere sul territorio ha parlato il gip, Maurizio Santoloci: “Nel nostro sistema giuridico – ha spiegato – una sentenza diventa definitiva, e quindi va sul certificato penale, quando supera tutti i gradi di giudizio e i relativi ricorsi. In questo modo il giudice non vede le condanne precedenti, il criminale predatore può delinquere in modo seriale per due-tre anni e la prassi applicativa vuole che gli venga concessa, in quanto incensurato, la pena sospesa e quindi l’immediata scarcerazione”.

In particolare, il magistrato ha sollevato il problema delle c.d. ‘residenzialità facili’: “la custodia cautelare – ha detto – poggia su tre basi: il pericolo di inquinamento probatorio, il pericolo di reiterazione del reato e quello di fuga. Per quanto concerne quest’ultimo, accade che molti comuni concedono la residenza anagrafica nel territorio anche a soggetti pluripregiudicati. In questo modo il criminale esibisce al magistrato il documento di identità che attesta la residenzialità ed elimina così il pericolo di fuga, con la conseguenza che ne può essere disposta la scarcerazione.”

“Dobbiamo sforzarci tutti di fare qualcosa in più – ha concluso Santoloci – anche per fare emergere le denunce e le condanne precedenti che il magistrato deve poter vedere per evitare queste scarcerazioni facili. Nelle scuole di polizia – ha spiegato – stiamo insistendo per cambiare le strategie giudiziarie e soprattutto per poter considerare i precedenti di fatto”.

Gli spunti offerti – sui quali i responsabili degli uffici coinvolti, compresi quelli comunali, hanno assicurato la massima disponibilità ad un confronto foriero anche di soluzioni innovative nel doveroso rispetto della normativa nazionale – saranno ulteriormente approfonditi all’interno del Gruppo di lavoro che sta seguendo l’attuazione del “Patto per Terni sicura”.

Con la partecipazione del presidente della Ternana Calcio, Franco Zadotti, e dei vigili del fuoco, l’incontro di questa mattina è servito anche a fare il punto sui lavori di adeguamento dello stadio comunale di Terni “Libero Liberati” in vista dei prossimi incontri del campionato di serie B e, soprattutto, del derby Ternana-Perugia in programma il 18 aprile. Fissato per l’8 aprile il sopralluogo dei tecnici che dovrebbe dare il via libera all’utilizzazione della curva Ovest per la tifoseria ospite.

Nel corso della seduta, infine, sulla base degli indirizzi formulati a livello nazionale dal Ministero dell’Interno, sono state concordate le strategie e linee d’azione alle quali saranno improntati gli specifici servizi di vigilanza e prevenzione finalizzati a garantire la sicurezza delle persone durante le festività pasquali. In quest’ottica, particolare attenzione verrà riservata alle misure a tutela della mobilità e della circolazione stradale, al sereno svolgimento delle celebrazioni religiose, alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, alla vigilanza degli obiettivi sensibili; saranno, inoltre, rafforzati i servizi presso i musei, le città d’arte, i luoghi di soggiorno e villeggiatura e le località tradizionalmente mèta di turisti, gitanti e visitatori.

È, inoltre, operativa da oggi la vigilanza dedicata mediante personale militare agli obiettivi sensibili del territorio provinciale a rischio terrorismo.

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