Allarme cooperazione sociale, senza risorse in Umbria si rischia la crisi dell’intero settore. Interessate 280 cooperative e 9.500 lavoratori

Un appello accorato ai sindaci dell’Umbria, a Regione Umbria e direttori dell’ Usl “per adeguare tempestivamente” i contratti degli enti locali con le cooperative sociali e le tariffe dei servizi socio-sanitari accreditati da parte della Regione”. In alternativa, senza risposte da organi politici e tecnici dopo che è stata chiesta una stagione di confronto, “ad aprile sarà avviato un percorso di mobilitazione regionale”. Cooperative e sindacati, riuniti in un Comitato paritetico regionale umbro della cooperazione sociale, hanno così lanciato “l’allarme cooperazione sociale”, chiedendo di essere ascoltati, a circa due mesi dal rinnovo del contratto dei lavoratori delle cooperative sociali. Il contratto, in vigore dal 1 febbraio, secondo quanto spiegato durante la conferenza stampa, “ha migliorato le retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro sociale”. Adesso però, come annunciato già lo scorso 16 febbraio dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni cooperative, “senza un tempestivo adeguamento dei contratti in essere con le amministrazioni pubbliche e senza la revisione delle rette dei servizi accreditati la cooperazione sociale della regione andrà in seria difficoltà e non avrà più sostenibilità economica”. Un nuovo contratto che, come è stato spiegato, genera un significativo incremento del costo del lavoro e ha un importante impatto sui bilanci delle cooperative. “Questo significa – hanno affermato le organizzazioni sindacali e centrali cooperative – che le cooperative sociali dell’Umbria registreranno un incremento dei costi nel solo 2024 di 10 milioni di euro che a regime, a fine 2025, salirà a 25 milioni di euro. Senza risposte quindi andrà in crisi, con effetti negativi su continuità e qualità dei servizi, un intero settore”. Settore, quello della cooperazione sociale in Umbria, che è composto da 280 cooperative sociali attive dove lavorano 9.500 persone, in larga parte soci delle cooperative sociali, di cui l’ 80% rappresentato da donne. Le cooperative sociali sono impegnate nel welfare e nella produzione di altri servizi pubblici ed erogano servizi a 80 mila cittadini dell’Umbria ed hanno il 90% dei ricavi proveniente da Comuni e Usl.

Foto Federsolidarietà