Calenda strappa col Pd, Leonelli “Nei democratici scarsa serietà politica”. Lo scivolone di Anna Ascani

Carlo Calenda esce dalla coalizione con il Pd e rompe l’accordo che era stato siglato martedì scorso con tanto di pubbliche strette di mano e foto ricordo con Enrico Letta. ” Non intendo andare avanti con l’alleanza con il Pd, non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica”, così Carlo Calenda oggi pomeriggio a “Mezzora di Lucia Annunziata su Rai3”. Letta affida a un tweet  la sua risposta: “Calenda vuole allearsi solo con Calenda. Noi avanti per la nostra strada per il bene degli italiani”. Del resto, il silenzio di Carlo Calenda delle ultime ore era il presagio di qualcosa che stava avvenendo. Non seguirà, invece, il leader di Azione Emma Bonino, per lei l’accordo “+Europa e Pd  è valido e non intende romperlo. Calenda, quindi, corre da solo, al centro, fuori dai due poli. Naturalmente la destra gongola con il leader Matteo Salvini che commenta: “A sinistra caos e tutti contro tutti”. Cosa cambia per l’Umbria l’uscita di Calenda dalla coalizione con il Pd e quali sono le reazioni del gruppo dirigente di Azione. Il segretario regionale di Azione Giacomo Leonelli, ex segretario regionale umbro del Pd, aveva anticipato la rottura di oggi con un post sul suo profilo Facebook. ” Se oggi – scrive Leonelli – sembra così anomalo che quando si firma un patto con impegni ben precisi il tuo contraente non possa firmarne un altro con impegni opposti con un terzo, il problema non è Carlo Calenda, quanto invece l’abitudine sedimentata alla scarsa serietà politica”. Silenzio totale, invece, da parte dei due segretari provinciali di Azione di Perugia e Terni, Mirko Ceci e Marco Mazzalupi. Dal Pd umbro nessun commento per ora anche se l’onorevole Anna Ascani, prossima capolista al proporzionale Camera, poche ore prima dello strappo scriveva sul suo profilo Facebook che “l’accordo di ieri con Sinistra Italiana e Europa Verde è una buona notizia, che si aggiunge al Patto con Azione e + Europa di qualche giorno fa e all’apporto di Impegno Civico. La costruzione paziente del Partito democratico sta portando alla definizione di un’alternativa ampia e solida all’Italia sovranista e fanatica di Giorgia Meloni e dei suoi alleati. Ora siamo davvero competitivi nei collegi ed è per questo motivo che la destra reagisce in modo scomposto. Cominciano ad aver paura di essersi spartiti troppo presto i posti da ministri”. Probabilmente la deputata tifernate non era stata ben informata dal Nazzareno che da lì a poco Calenda avrebbe sbattuto la porta e stracciato il Patto con il Pd. Forse maggiore prudenza non guastava. A questo punto resta difficile per il centrosinistra poter vincere nei tre collegi uninominali, anche quello della Camera Umbria 1 (Perugia, Alto Tevere, Assisi-Bastia), che secondo gli ultimi sondaggi poteva essere “contendibile” ora diventa molto più complicato.