Candidature cucite su misura, gli umbri non sceglieranno il candidato: 8 su 9 sono già in Parlamento

Diciamo la verità: sulle candidature umbre hanno deciso tutto a Roma. Un pò per la debolezza della classe dirigente umbra, un pò perché da diverso tempo (anni) sono le segreterie nazionali a decidere chi deve essere eletto. Secondo Antonio Polito, famoso giornalista de “Il Corriere della Sera” ed ex politico, “stavolta hanno passato il segno”. E’ successo quello che da anni ormai avviene: hanno scelto uno a uno tutti i parlamentari della prossima legislatura, “come se fosse cosa loro”. Lo hanno fatto tutti, non preoccupandosi affatto del radicamento territoriale e delle indicazioni della periferia. Un comportamento assai discutibile sul piano democratico con l’elettore che non sceglierà mai il candidato. Ci pensa già la legge elettorale, Rosatellum, a rubare agli elettori il potere di scegliere i propri rappresentanti. Infatti, dopo il taglio fatto da Camera e Senato, su 600 parlamentari solo 147 deputati e 74 senatori verranno scelti nei collegi uninominali, dove i cittadini potranno votare un nome invece che una lista bloccata. In Umbria su 9 seggi disponibili soltanto 3 parlamentari (due deputati e un senatore) saranno scelti nei collegi uninominali con la croce su un nome. I restanti 6 sono stati già scelti dalla Meloni, Letta, Salvini, Berlusconi, Calenda in base ad una conduzione personale e correntizia. Ma c’è una cosa in più nello scippo consumato agli umbri: sulla scheda  il cittadino non può dividere il proprio voto, dandolo a un partito nel plurinominale e al candidato di una coalizione diversa nel maggioritario. Tra l’altro i tre collegi uninominali dell’Umbria non sono contendibili perché secondo i sondaggi le distanze tra centrodestra e centrosinistra sono notevoli: gli ultimi sondaggi danno infatti la coalizione della Meloni al 49% mentre il centrosinistra è intorno al 30-32%.  La conseguenza di queste considerazioni è che ci troviamo di fronte ad una rappresentanza umbra già disegnata. Dove e da chi ? In un qualche stanza romana dove in pochi e in segreto hanno scelto uno a uno i parlamentari umbri della prossima legislatura. La verità è che ormai è saltata del tutto la rappresentanza dei parlamentari tanto che i cittadini disertano sempre di più i seggi. La partecipazione è stata completamente azzerata, i livelli locali e territoriali non incidono più e chi vota un candidato nel proporzionale sa (non tutti) che in automatico voterà anche il candidato della coalizione nell’uninominale. C’è un effetto trascinamento che toglie ai cittadini anche quel poco di potere rimasto. Lo stesso Pd, che ha fatto della partecipazione un elemento di vanto, non ha fatto le primarie così come i Cinque Stelle che ha trasformato le “primarie” in “secondarie” prendendo 15 candidati imposti da Conte e piazzati su posti blindati. Per non parlare dei paracadutati di Fratelli d’Italia collocati in Umbria in posizioni eleggibili: l’ex ministro Antonio Guidi nel proporzionale Senato e la toscana Chiara La Porta al secondo posto del proporzionale Camera. Chi sono, quindi, i fortunati candidati umbri – 8 su 9 posti disponibili –  che un mese prima del voto sono già pronti a tornare a Roma: Emanuele Prisco (Fdi, deputato uscente), Antonio Guidi ( Fdi, paracadutato in Umbria da Giorgia Meloni), Franco Zaffini (Fdi, senatore uscente), Walter Verini (pd, deputato uscente sostenuto da Walter Veltroni), Anna Ascani (Pd, ex renziana sostenuta da Enrico Letta), Raffaele Nevi (Fi, deputato uscente sostenuto da Antonio Tajani), Valeria Alessandrini (Lega) senatrice uscente, Virginio Caparvi (Lega) deputato uscente. Su ott0 candidati decisi a Roma in una stanza, più o meno grande, ben sette sono parlamentari uscenti mentre l’ottavo è un paracadutato in Umbria direttamente dalla leader di Fdi Giorgia Meloni (Guidi). Quindi otto su otto sono quelli scelti, uno a uno, a Roma a dispetto dei cittadini dell’Umbria. E il nono parlamentare ? Sarà un deputato del proporzionale Camera: anche in questo caso la selezione è stata curata nei minimi particolari. A lottare per l’ultimo posto utile saranno Chiara La Porta, catapultata in Umbria da Prato direttamente da Giorgia Meloni, inserita al secondo posto della lista di Fdi appena dietro Emanuele Prisco; Emma Pavanelli capolista M5S, sentore uscente; Giacomo Leonelli capolista “Terzo polo”;  Pierluigi Spinelli (Pd), segretario Pd Terni;  Catia Polidori capolista Forza Italia, deputato uscente. Alla fine dei giochi i nuovi parlamentari umbri potrebbero essere tutti gli uscenti più un paracadutato. Come dice Antonio Polito “stavolta è stato passato il segno”.