Carcere come discarica sociale, situazione umbra esplosiva: turni massacranti e poca sicurezza. Le promesse non mantenute

Nelle carceri umbre si è registrato un vero e proprio exploit di eventi critici. Gli ultimi fatti di Terni rischiano di rendere esplosiva la situazione sulla quale le autorità governative continuano a tacere. Si stanno moltiplicando le rivolte con gli agenti della penitenziaria costretti ad affrontare turni massacranti e in condizioni di poca sicurezza. Eppure la situazione era nota al governo e al dipartimento do grazia e giustizia. Non più tardi di tre mesi fa il sottosegretario al ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, aveva visitato le carceri umbre garantendo “migliori condizioni di lavoro per gli agenti e di incrementare il personale in forza presso gli istituti umbri”. Seguì anche un incontro con la presidente della Regione Donatella Tesei che ringraziò il rappresentante il governo per gli impegni presi. Da allora non è successo più niente malgrado i continui episodi di violenza che si sono registrati negli ultimi tre mesi nelle carceri di Terni, Perugia e Spoleto. “Il tempo dell’attesa è finito e non si può continuare a scaricare le grave inadempienze del sistema carcerario sulla polizia penitenziaria ridotta all’osso e senza strumenti adeguati per affrontare queste situazioni”. A sottolinearlo è il garante dei detenuti della Regione Umbria, l’avvocato Giuseppe Caforio, dopo il suicidio di ieri di un detenuto a Terni. “Ha tutto il sapore amaro del facile profeta inascoltato la notizia dell’ennesima morte – ha detto Caforio – all’esito della ormai solita rissa conclusasi con l’ultimo suicidio in ordine di tempo”. Per il garante dei detenuti dell’Umbria “queste morti sono sulla coscienza di tanti e sono indegni per una comunità civile come quella umbra”. Infine, torna a ribadire che la “politica deve affrontare il tema in modo serio e propositivo” e per questo chiede una seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla situazione.