Chi è Aldo Romboli, il 41 enne accusato di aver venduto la droga ai due ragazzi uccisi nel sonno.

Erano le 22 di ieri sera quando tre gazzelle dei Carabinieri sono uscite dal Comando provinciale a sirene spiegate con dentro Aldo Maria Romboli, il 41 enne accusato di aver venduto ai due ragazzi la droga che li ha uccisi nel sonno. Per gli investigatori è lui il pusher accusato di ” spaccio e morte come conseguenza di altro reato”. E’ uscito dopo tante ore di interrogatorio, con gli inquirenti che lo hanno incalzato con domande precise. Del resto c’erano le testimonianze degli amici dei due adolescenti, più di uno fa il nome dell’assassino. Lo hanno preso e ammanettato nella sua abitazione, a San Giovanni. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Sabbione quando era notte fonda. Ma chi è Aldo Maria Romboli ? E’ un pusher  tossicodipendente, nato e cresciuto a San Giovanni di Terni. In cura al Sert dell’Asl2 è una figura nota alle forze dell’ordine, con precedenti simili. Per lui quei due ragazzi erano dei “clienti” da sfruttare, anche se si trattava di due adolescenti  indifesi e inconsapevoli. Bravi ragazzi come le loro famiglie. Un dolore terribile che ha colpito uno dei quartieri più popolosi della città.  A San Giovanni abitava quel ragazzo di appena 15 anni, a pochi metri dal Bar Pietro, era figlio unico di una coppia originaria di Rieti. Studente di un istituto tecnico della città, era alto più di un metro e ottantacinque centimetri e pesava quasi cento chili. Per un periodo aveva giocato a Rugby ma lunedì sera con i soliti amici stava giocando su un campo in cemento tra i palazzi di San Giovanni. Secondo gli investigatori sarebbe stato un mix di codeina e metadone a spezzare la vita ai due giovani. L’altro ragazzo deceduto viveva a Villa Palma, sedici anni, studente del Liceo Donatelli: un’altra mamma disperata, distrutta. Una mamma che va in camera del figlio per svegliarlo ma lui non risponde. Stessa identica tragedia, stesso identico dolore. Il decesso dei due ragazzi è avvenuto in contemporanea nel sonno. Lo stesso Procuratore della Repubblica Alberto Liguori, che coordina le indagini insieme al suo sostituto Pesiri, confessa tutto il suo dolore, ” siamo scioccati”.  Dall’autopsia, che sarà svolta nelle prossime ore all’Ospedale di Perugia, si saprà esattamente quello che è avvenuto. Per adesso resta il dolore che nessuna cosa al mondo potrà alleviare.