Covid, allerta Umbria: è tra le 4 regioni più a rischio. Curva dei contagi di nuovo in salita

Dopo due mesi di discesa della curva epidemica tornano a crescere i contagi. E l’Umbria, insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, diventa Regione a rischio, almeno secondo un indice che tiene conto di cinque fattori che incidono sull’andamento della pandemia:  la proporzione dei nuovi positivi tra i testati, l’incidenza dei contagi, lo stress sulle terapia intensive, la mortalità e la proporzione di popolazione non vaccinata. E’ quanto emerge dal Report Covid dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica. L’Umbria è una delle quattro regioni che attualmente si trovano in uno scenario ” su cui porre più attenzione”, afferma Americo Cicchetti, direttore dell’Alta scuola. Un cambio di rotta che – come abbiamo sottolineato in questi ultimi giorni – sta portando ad una crescita di nuovi casi. Così dopo due mesi di costante discesa, la curva dell’epidemia inverte la sua rotta e torna a crescere. Proprio ieri, abbiamo sottolineato come in pochi giorni gli attualmente positivi in Umbria siano saliti sopra quota 1.000. L’aumento dei contagi potrebbe in parte essere legato all’incremento dei tamponi totali dovuti al green pass obbligatorio. Ma è anche una spia di maggiore circolazione del virus, come dimostrano anche i ricoveri nei reparti ordinari (ieri erano 42 i pazienti ricoverati negli Ospedali di Terni e Perugia). A preoccupare, però, c’è anche la frenata dei vaccini: in calo le dosi somministrate nella settimana 20-26, quasi dimezzato il numero dei nuovi vaccinati. Con questi numeri l’obiettivo del 90% di popolazione vaccinata si allontana. Ieri in Umbria eravamo all’82,69% della popolazione completamente vaccinata. Il repentino aumento di casi e ricoveri e il progressivo calo dell’efficacia dei vaccini sull’infezione impongono di accelerare la terza dose e di convincere chi ancora non è vaccinato. La verità è che non siamo ancora usciti dalla pandemia, per cui in questo secondo autunno di Covid bisogna assolutamente gestire con attenzione la situazione. Per adesso non drammatica e abbastanza gestibile. Ma la spia di maggiori rischi c’è tutta.