Il crollo dei contagi e dei ricoveri grazie ai vaccini: dopo la prima dose calo del 90%. Rischio decesso quasi azzerato

Ci siamo: trentacinque giorni dopo la prima dose di vaccino, il rischio decesso per Covid-19 cala del 95%, il rischio di ricovero del 90%, quello di contrarre l’infezione dell’ 80%. A dirlo è  il primo report dell’Istituto superiore di sanità sull’effetto dei vaccini nel nostro Paese. Si conferma, quindi, l’efficacia delle vaccinazioni e la necessità di raggiungere presto le coperture in tutta la popolazione per uscire dall’emergenza. ” Riaperture graduali e vaccinazioni”, sono le due scelte che ci stanno consentendo di uscire dalla crisi, afferma Franco Locatelli al Corriere della Sera , oncoematologo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.  Il report non specifica l’efficacia di ogni singolo vaccino , in quanto sono stati introdotti in fasi successive e somministrati a popolazioni con diverso profilo di rischio. È necessario attendere un tempo di follow-up più lungo per poter ottenere risultati più solidi e confrontabili. Ci sono però altre certezze molto importanti. Si sa però che il 95% dei vaccinati dello studio che ha ricevuto Pfizer o Moderna ha completato il ciclo vaccinale nei tempi indicati mentre per il vaccino AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ancora ricevuto il ciclo completo, a causa dell’intervallo previsto di 10 settimane tra la prima e la seconda dose. Un report che tiene conto anche di altri studi sull’efficacia dei vaccini effettuati in Gran Bretagna e in Israele, le conclusioni sono le stesse: già a partire dalla terza settimana della prima dose del vaccino Pfizer si ha un’efficacia preventiva contro l’infezione.  Nello studio italiano sono stati analizzati i casi di infezione, ricovero e morte avvenuti dopo la somministrazione della prima dose, entro i 14 giorni e dai 15 giorni in poi, e si evidenzia come il rischio diminuisca progressivamente dopo le prime due settimane. Per questo il governo chiede alle Regioni di fare in fretta. Le prossime due settimane di maggio saranno importanti con circa  450 mila dosi quotidiane a disposizione delle Regioni, con punte anche di mezzo milione. Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo conferma la necessità di aprire al più presto le prenotazioni per la fascia d’età 40-49 ricordando alle stesse Regioni che ancora mancano troppi over 60 e 70 all’appello oltre a completare in fretta gli over 80. Nel frattempo in Umbria va sottolineato lo sforzo dei medici di famiglia che in 40 giorni hanno fatto 78.550 vaccini, quasi duemila al giorno, cioè il 20% delle inoculazioni eseguite in tutta la Regione, mentre il 60% sono state fatte negli Hub e il 16% nei punti ospedalieri ma in un tempo di quattro mesi e mezzo. La fascia di età più vaccinata è stata quella tra i 70 e 79 anni con oltre 73 mila persone e una percentuale del 77,7%. Restano bassi, invece, i numeri delle fasce di età 40-49 (19,6%), 50-59 (25,6%) e 60-69 (31,8%). Oggi, infine, scatta il secondo ” Vaccine Day ” con più di cinquemila chiamate.