Il crollo della Tesei agita il centrodestra umbro, nel centrosinistra il campo largo è già archiviato

Il centrodestra umbro è sempre più inquieto e la maggioranza in Regione è sempre più agitata. Cerca di darlo a vedere il meno possibile, ma le distanze tra la giunta regionale e gli esponenti dei tre partiti che la sostengono (Lega, Fdi e Fi) si stanno allargando. Molti consiglieri regionali di centrodestra sono sempre più insofferenti verso la governatrice Tesei ed alcuni assessori, specie dopo lo smarcamento sulla partecipazione all’Umbria Pride e l’uscita della consigliera Francesca Peppucci dalla Lega. Gli insoddisfatti lamentano che la Lega sta pagando un prezzo troppo alto per l’immobilismo del governo regionale, anche se la versione ufficiale parla “unità di intenti” tra gruppo consiliare e palazzo Donini. L’impressione, tuttavia, è che in questo momento il centrodestra è privo di bussola e che le rassicurazioni del segretario regionale Virginio Caparvi e della presidente Tesei si scontrano con la realtà dei fatti. Caparvi, Tesei e Coletto sono quelli più presi di mira. Il primo perché sta infilando una sconfitta dietro l’altra, la governatrice continua a registrare un crollo impressionante di consensi mentre l’assessore veneto Coletto si ritrova in un ginepraio senza precedenti con la sanità ormai ridotta ai minimi termini. Anche l’ultimo sondaggio, realizzato da “Noto Sondaggi” per il Sole 24 Ore, certifica un crollo della presidente dell’Umbria, Donatella Tesei. L’ex sindaco di Montefalco è quella che perde più punti di tutti tra i presidenti di regione, piazzandosi in fondo alla classifica dei governatori italiani: perde consensi ulteriori rispetto ad un anno fa e tracolla , lasciando per strada oltre il 13% dei voti, rispetto alle elezioni. Nessun presidente di Regione in Italia come lei perde tanti consensi. In casa Fratelli d’Italia, oggi il partito della coalizione di centrodestra più votato in Umbria, c’è grande delusione verso palazzo Donini. Si teme che questo marasma produca un finale di legislatura sempre più difficile da gestire. Il destino della Tesei è comunque appeso a un filo che con il passare dei giorni appare sempre più sottile. Sull’altro fronte, quello di centrosinistra, è ormai di fatto tramontato il cosiddetto “campo largo” con il Pd che si ritrova senza una vera e propria coalizione. La scissione che si è consumata nel M5S e l’atteggiamento barricadero dell’ex premier Giuseppe Conte obbligano i democratici a ridisegnare un campo senza recinti, così come ha ricordato proprio ieri Romano Prodi. A tutto ciò si deve aggiungere il drammatico calo di consensi anche in Umbria dei 5 Stelle. Sarà impossibile per il centrosinistra umbro poter vincere le prossime elezioni locali (Terni prima e Perugia poi) e quelle regionali (autunno 2024) senza una vera e propria coalizione. Per il Pd umbro però il tempo stringe: la parola d’ordine è affrettarsi.