Il fortino di Romizi al redde rationem ? “Progetto Perugia” primi smottamenti, malumori sulla possibile virata a destra

Sono giornate scandite da polemiche molto aspre quelle di Palazzo dei Priori che rischiano di innescare assestamenti inaspettati a meno di un anno dalle elezioni. Un nuovo capitolo si è aperto con la improvvisa decisione del consigliere Nicola Volpi di uscire dal gruppo di “Progetto Perugia” per andare nel gruppo “Misto”. Volpi, infermiere presso l’ospedale di Perugia, è un giovane da sempre impegnato nel volontariato e nell’Associazione nazionale San Paolo (Anspi), un’associazione ecclesiale cattolica di oratori e circoli. Alle ultime elezioni è stato eletto tra le fila della lista civica Romizi sindaco “Progetto Perugia” ottenendo un bel numero di voti. “Ringrazio i consiglieri del gruppo Progetto Perugia – ha scritto in una nota – per il percorso fatto insieme in questi anni, confermo il mio pieno sostegno al sindaco Romizi e alla coalizione di maggioranza nel rispetto del programma di mandato con cui sono stato eletto. Continuerò il mio impegno al servizio della nostra amata Perugia ma ora la mia volontà è di costituire in seno al Consiglio comunale il gruppo Misto”. Sicuramente non è una bella notizia per il sindaco Romizi che nelle ultime settimane è costretto a fare i conti con diversi malumori al suo interno. L’uscita di Volpi da “Progetto Perugia” arriva a poche ore di distanza dalla durissima polemica tra il capogruppo di Forza Italia Giacomo Cagnoli e il consigliere Michele Cesaro, anche lui forzista, presidente della quarta commissione, quella che si occupa di cultura, istruzione, turismo e servizi sociali. Con una lettera si chiede a Cesaro di fare un passo indietro e di lasciare la presidenza. La ragione ? Un vero e proprio redde rationem all’interno del partito. ” I comportamenti tenuti in questa consiliatura, con attacchi diretti e indiretti all’operato dei singoli assessori, rappresentano la concreta certezza che il suo operato politico non sia più in linea con quello del sindaco e delle linee programmatiche proposte a inizio mandato”, così scrive il capogruppo di Fi Giacomo Cagnoli. E’ chiaro che l’ultimatum di Cagnoli è stato concordato con Romizi. Secondo alcune voci che circolano a Palazzo dei Priori anche con Daniela Casaccia, eletta nel 2019 nella lista della Lega e attualmente nel gruppo di Forza Italia, le cose non andrebbero bene. Tra la Casaccia e Romizi negli ultimi tempi ci sarebbero state diverse incomprensioni e più di un rimprovero. Così come Francesco Vignaroli, apprezzatissima guida turistica dell’Umbria, cattolicissimo, eletto nella lista civica “Progetto Perugia”. C’è chi fa notare che nell’ultimo periodo è abbastanza assente dai lavori di Palazzo dei Priori e a volte disincantato. Volpi, Vignaroli, Casaioli, Rampichini, Cicchi, hanno rappresentato l’armatura di “Progetto Perugia” che nel 2019 con il 14,8% hanno consentito ad Andrea Romizi di vincere le elezioni con quasi il 60%. Progetto Perugia prese ben 12.641 voti, duemila in più di Fratelli d’Italia, ottomila in più di Forza Italia e appena duecento voti in meno della Lega di Salvini. Senza tralasciare la presenza di Filippo Calabrese, altro animatore importante di Progetto Perugia, alla kermesse di tre giorni fa di Andrea Fora dove non è sfuggita nemmeno la presenza del vicesindaco Gianluca Tuteri. Dopo quasi dieci anni di stabilità politica si registrano, quindi, i primi smottamenti nella maggioranza che sostiene il primo cittadino, con la parte cattolica che teme il dopo Romizi. Perplessità, anche se per ora non dichiarate apertamente, sulla scelta del prossimo candidato sindaco e dubbi su una possibile virata a destra. Preoccupazioni che si aggiungono al rischio che l’esperienza di questi anni sia al tramonto senza che sia stata edificata una casa nuova, solida e sicura per il futuro.